Marco Galante
Marco Galante

Marco Galante, capogruppo del Movimento 5 Stelle, è intervenuto al termine delle audizioni in Commissione Ambiente dedicate all’ex Ilva di Taranto, sollevando preoccupazioni sulla mancata trasparenza in merito alla Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) e chiedendo la sospensione dell’iter per il rilascio della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

“Abbiamo finalmente ascoltato il parere dell’Istituto Superiore di Sanità sulla VIS relativa alla produzione prevista di sei milioni di tonnellate di acciaio, come indicato nell’Accordo di Programma”, ha spiegato Galante. Il deputato ha sottolineato che la VIS è obbligatoria per legge ed è a carico del proponente, in questo caso Acciaierie d’Italia, che deve redigerla seguendo le linee guida dell’ISS.

Secondo quanto emerso nel corso dell’audizione, nonostante l’azienda abbia integrato parzialmente il documento iniziale presentato nel luglio 2024, permangono lacune significative. “La valutazione deve includere non solo lo stabilimento ma anche la centrale termoelettrica, coprire l’intero spettro dei parametri inquinanti, tra cui ossidi di azoto, ossidi di zolfo e altri esclusi dall’AIA del 2012, e analizzare l’impatto dell’aria anche per le esposizioni cutanee, non solo inalatorie”, ha precisato l’esponente pentastellato.

Galante ha inoltre evidenziato che mancano approfondimenti sul rischio tossicologico e sugli indicatori ecotossicologici, componenti fondamentali per definire misure tecniche e gestionali nell’ambito dell’AIA. “La VIS è essenziale per stabilire con precisione il rischio e determinare le misure da adottare. Non si può correre il pericolo di sottovalutare gli impatti cumulativi sulla popolazione tarantina”, ha aggiunto.

Il parlamentare ha criticato il fatto che i cittadini siano venuti a conoscenza del parere dell’ISS soltanto attraverso fonti giornalistiche, chiedendo che tali documenti siano resi pubblici. “Fino a quando non saranno colmate le lacune della VIS e non si inserirà esplicitamente il tema della decarbonizzazione anche nell’AIA, e non solo nell’Accordo di Programma, l’iter autorizzativo deve essere fermato”, ha affermato.

Galante ha infine ribadito che “non esistono rischi accettabili per la salute, ma esiste il diritto alla salute sancito dalla Costituzione”, ricordando il contributo fornito durante l’audizione da numerose associazioni, tra cui Peacelink, Genitori Tarantini, Legambiente e WWF, che hanno rilanciato la richiesta di chiusura dell’area a caldo e delle fonti inquinanti. “In altri Paesi europei la riconversione industriale è stata realizzata senza obbligare la popolazione a scegliere tra lavoro e salute. Questo deve essere l’obiettivo da perseguire a ogni livello istituzionale”, ha concluso.