Ex Ilva, il M5S accusa il Comune di scarsa trasparenza
Annagrazia Angolano: “Tre PEC e nessuna risposta. Il Consiglio comunale monotematico sarà chiuso e senza carte”

Il Movimento 5 Stelle interviene sulla questione ex Ilva a pochi giorno dal Consiglio Comunale monotematico sull’Accordo di Programma, convocato per il 30 luglio a Palazzo di Città, denunciando mancanza di trasparenza, ritardi nella trasmissione della documentazione e l’esclusione dei cittadini dal confronto.
“Siamo stati i primi a chiedere formalmente che il Consiglio fosse aperto al pubblico, per permettere alla cittadinanza di conoscere le posizioni politiche dei rappresentanti eletti”, ricorda Annagrazia Angolano, consigliera M5S.
Durante una riunione tenutasi il 10 luglio con il sindaco Piero Bitetti, il M5S aveva sollecitato la consegna tempestiva della documentazione, fondamentale per permettere ai consiglieri di prepararsi adeguatamente, magari con l’aiuto di tecnici ed esperti. Non avendo ricevuto alcuna risposta, la consigliera ha inviato tre richieste formali via PEC: la prima per chiedere gli atti, la seconda per proporre che il Consiglio si tenesse in piazza, tra i cittadini, la terza per segnalare l’insufficienza della documentazione ricevuta in bozza.
“La bozza dell’accordo di programma è parziale, non consente una visione completa. E il resto del materiale necessario non è stato ancora consegnato”, precisa Angolano.
“Il M5S ha spinto fino all’ultimo per un Consiglio a porte aperte, posizione condivisa anche dalle altre forze di opposizione. Tuttavia, la maggioranza ha deciso diversamente: i numeri, purtroppo, hanno avuto la meglio”, osserva con amarezza Angolano.
Per il Movimento, portare il Consiglio comunale in una piazza pubblica avrebbe rappresentato un vero atto di democrazia partecipata. “Taranto ha bisogno di una politica trasparente, corretta, accessibile a tutti. Per farlo serve fornire ai consiglieri le informazioni giuste nei tempi giusti, non una corsa contro il tempo o il silenzio delle istituzioni. Mercoledì ci vediamo in aula, ma ai cittadini va detto chiaramente chi ha voluto e chi ha impedito il confronto pubblico su una questione così cruciale per il futuro della città”, conclude la consigliera Angolano.