Taranto: La blogger 19enne stroncata da un tumore

Repubblica racconta la storia di Benedetta Fanelli stroncata da un linfoma di Hodgkin lo scorso 24 novembre, solo dopo i genitori hanno scoperto le sue recensioni appassionate dei libri che divorava e hanno reso pubblico il suo messaggio

CRONACA
29.01.2020 21:31

"Io mi perdono" scriveva Benny davanti alla sorpresa, dura, che le ha riservato la vita. Più dura di quelle che si trovava ad affrontare Jane Eyre. La protagonista del romanzo capolavoro di Charlotte Brontë è il personaggio più amato da Benedetta Fanelli. Benny, appunto, come preferivano chiamarla le persone a lei più vicine, divorava libri, film e serie tv. Lo ha fatto fino allo scorso 24 novembre, quando un linfoma di Hodgkin l'ha portata via a 19 anni nella sua Taranto.

E ha scritto tanto, Benny, sui social, Twitter soprattutto, nel blog "dalle mille recensioni più una", Attention Spoilers, e sulla piattaforma Wattpad, nel suo Andammo a cercare l'aria dove aveva oltre 9mila follower. Qui si trova ancora la sua lunga riflessione sulla vita, le cose più banali che ora "fanno paura" e quella confessione ripetuta tre volte: "Chi prendo in giro, ho un tumore".

Sul blog di recensioni che ha amato tanto e curato, decine di ragazze l'hanno voluta ricordare, con parole che provano a far capire cosa sia stata in grado di regalare loro. Un vero punto di riferimento.  "Benny è sempre stata una fonte d'ispirazione - scrive Ilaria -, dal primo fino all'ultimo giorno e particolarmente nell'ultimo periodo. Nonostante tutto, c'è sempre stata e non ha mai esitato a difendere gli ideali in cui credeva, a sostenere in tutto e per tutto il resto del mondo".

"Era unica, una vera guerriera, non c'era niente che le impedisse di dedicare tutta l'anima alla sue grandi passioni - ricorda Irene - , anche durante la malattia non c'è stato modo di fermarla, continuava a occuparsi del blog e non esitava a preoccuparsi per tutti nonostante la sua condizione. Era una delle persone più coraggiose e altruiste che io abbia mai conosciuto, ma prima di tutto era una mia grande amica".

"Come posso non essere banale - scrive Carmen - nel descrivere una persona che, invece, banale non lo è mai stata. Benedetta era una fiamma". 

Daniela Fullone, la mamma, si consola per aver scoperto, assieme al papà Marcello, quel mondo di Benny. "Spesso non ci diamo il tempo di conoscere davvero i nostri figli". E ha voluto condividere parte di questo mondo con Genitori tarantini, dopo essersi imbattuta nel post dell'associazione nel quale era apparso un lembo del manifesto che ne annunciava la scomparsa.

"Dopo il diploma al liceo linguistico con indirizzo internazionale - racconta - si era appena iscritta all'Università di Chieti, in sociologia e criminologia. Era la il percorso che rispecchiava la sua sensibilità, il suo impegno civile, la vicinanza ai diritti delle donne e dei più deboli. Avrebbe dovuto condividere la casa con Giovanni, il fratello gemello cui era legatissima. Ma la vita le ha concesso giusto il tempo di conoscere quale sarebbe stata la sua stanza, la sua casa e le aule della sua Università".

Daniela non è in grado e non se la sente di associare la malattia e la perdita di Benedetta alla situazione ambientale e sanitaria di Taranto. "Abitiamo piuttosto distanti dalla zona industriale - sottolinea - e anche altrove, purtroppo, ci si ammala. È pur vero che qui a Taranto si vive in una situazione particolare".

Il 26 febbraio, la città tornerà a marciare tra le sue strade per la Fiaccolata per le vittime dell'inquinamento ambientale 2020, un'iniziativa nata lo scorso anno".

"Per ogni risata spezzata, per ogni sogno infranto, per ogni attacco d'ansia. Io mi perdono e vado avanti. E nonostante il mio buco nero sia sempre allerta, ho trovato una nuova casa ed è più luminosa e ariosa. Mi merito questa casa. Mi merito un po' d'ara. Tutti si meritano un po' d'aria. E credo proprio che uscirò a godermela". Così Benny, prima di salutare tutti e andare, ha lasciato in vita la speranza. (Da http://Repubblica.it)

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