Ex Ilva, Angolano a Bitetti: “Scelga la città, non si pieghi al ricatto”
“L’accordo pianificato da Emiliano è inaccettabile, il sindaco tenga la barra dritta”

“Il sindaco Bitetti mantenga la barra dritta e onori l’impegno preso con la città durante la campagna elettorale: tutelare l’ambiente senza compromessi”. È l’appello lanciato da Annagrazia Angolano, esponente del Movimento 5 Stelle Taranto, dopo le dichiarazioni del presidente della Regione Michele Emiliano sull’Accordo di Programma per l’ex Ilva.
“Le parole di Emiliano, secondo cui tutti gli enti locali sarebbero favorevoli all’accordo, anche se resterebbe solo da discutere dove posizionare il rigassificatore, sono sconcertanti”, afferma Angolano che si dice profondamente preoccupata dall’orientamento favorevole al mantenimento dell’uso del carbone fino al 2039.
Nel mirino dell’esponente pentastellata finisce anche la proposta del governatore pugliese di trasformare l’ospedale Santissima Annunziata in un IRCCS per lo studio e la cura delle malattie oncologiche legate all’inquinamento industriale. “È inaccettabile ci venga proposto un piano che condanna alla malattia in cambio di un centro dove poterci curare. Sarebbe come dire: continuate a respirare veleni, ma vi offriamo una struttura per sopravvivere ai danni subiti. È un’offesa alla dignità di Taranto”.
Angolano boccia senza appello l’intero impianto dell’accordo: “Non si eliminano i rischi per l’ambiente né per la salute dei cittadini e dei lavoratori. Si parla di rigassificatore ‘più a largo’, di dissalatore con salamoia da stoccare invece che riversare in mare, ma il principio resta: Taranto continua a pagare con la vita”.
L’esponente del M5S invita tutte le forze progressiste che compongono la maggioranza cittadina a “rifiutare un piano calato dall’alto, che svilisce Taranto e tradisce la speranza di una riconversione vera”. E chiede al sindaco Bitetti e alla sua maggioranza di “esprimere pubblicamente e chiaramente la propria posizione, con trasparenza e coinvolgimento della cittadinanza. Taranto ha sete di giustizia sociale, non di compromessi al ribasso”.