Partito Liberaldemocratico Taranto: “No al consigliere supplente”
Il Partito Liberaldemocratico Taranto esprime ferma contrarietà alla proposta di introdurre la figura del consigliere supplente nel Consiglio Regionale della Puglia, definendola “un espediente politico privo di fondamento democratico e di sostenibilità economica”.
Secondo il movimento, la riforma rappresenterebbe un passo indietro nei principi della rappresentanza popolare, snaturando il significato stesso del voto: “La democrazia non ammette supplenze – si legge nella nota –. Ogni carica pubblica deve nascere dal voto, non da un automatismo che trasforma la fiducia popolare in una formula di sostituzione amministrativa”.
Un rischio anche economico
Oltre alle ragioni di principio, i Liberaldemocratici sottolineano anche l’impatto economico negativo della misura. In Sicilia, dove un provvedimento simile è già stato approvato, la spesa pubblica aggiuntiva stimata supera i 12 milioni di euro. Se applicato alla Puglia, l’aumento strutturale del costo politico sarebbe pari allo 0,4% della spesa corrente regionale, senza alcun vantaggio per cittadini, servizi pubblici o occupazione.
Taranto non accetta il declino democratico
Il partito richiama la storia e le difficoltà del territorio jonico, sottolineando come Taranto non possa accettare un nuovo indebolimento della partecipazione democratica: “La nostra città ha già pagato un prezzo altissimo per le distorsioni della politica. Oggi più che mai serve trasparenza, non scorciatoie istituzionali“.
L’appello finale
Il Partito Liberaldemocratico Taranto invita i rappresentanti regionali a respingere ogni logica di moltiplicazione delle cariche e a concentrare l’attenzione su temi concreti: “La priorità deve essere la crescita produttiva, l’efficienza amministrativa e la lotta al precariato, non l’aumento del costo della politica”.