Basket/C: Vito Appeso, "Il Cus Jonico parte con la voglia di fare bene"

BASKET
22.09.2017 16:16

Scendere da un palcoscenico nazionale come la serie B ad una serie C, solo regionale e pure Silver, il passo è breve ma, comunque, non semplice da digerire e da gestire. Brindisi a parte che ne è sempre stata la capitale, dove il movimento cestistico ha profonde radici e storia gloriosa nell'Olimpo del basket italico, la Puglia offre comunque un panorama di piccole e medie società di tutto rispetto. La nuova avventura sembrerebbe, quindi, facile per un Cus Jonico fresco reduce dalla B, in compagnia di Monterotondo,  ma non lo è affatto. Il trauma sportivo deve essere guarito subito per affrontare questa C regionale senza illudersi troppo del proprio palmares. D'altronde il Cus Jonico, l'unica società che rappresenta il basket di vertice a Taranto,  conosce bene le insidie della C regionale da cui si è affrancata 4 anni fa per salire in serie B.
Ci vogliono buoni guaritori e la compagine societaria ne è ricca, insieme ad umiltà e saggezza.
Senza tentennamenti c'è chi ha sentito subito il dovere ed il piacere di mettersi in gioco di nuovo. Uno che conosce molto bene il mondo della serie C, al secolo Vito Appeso.
Direttore, fino alla scorsa stagione c'era un allenatore tuttofare che suggeriva gli ingaggi per la B nazionale, ora ci sei tu, buon cavallo di ritorno, che ti sei preso, anzi ripreso, quest'onere in serie C.

“Un onere che per me è sempre un onore! Servire la propria città del basket è pur sempre gratificante, anche se apparentemente più semplice rispetto al più ampio panorama nazionale. Comunque, il Cus ha sempre avuto la buona abitudine di lavorare in simbiosi, tra i dirigenti. Ognuno porta il suo mattoncino per costruire qualcosa di importante. E il marchio di fabbrica della società più antica, di 43 anni, della provincia ionica  e non solo. Dal presidente per antonomasia, Sergio Cosenza, al dg Roberto Conversano, al vice presidente Luca Cosenza, al dirigente accompagnatore Stefano Strusi, agli altri dirigenti Nicola De Bellis e Spiro Ricatti ed ora anche al sottoscritto, tutti insieme per ripartire ancora una volta.
Però i contatti con i fornitori, pardon i procuratori li tieni tu, ovviamente. Ti fidi?
“Come in tutte le cose, le buone conoscenze di cui fidarsi uno se li costruisce, selezionandole, nel corso degli anni. Io navigo in questi mari già da un bel pò di anni, quindi credo di potermi fidare di quegli amici procuratori a cui mi rivolgo per avere lumi sui giocatori più utili alla causa  di squadra. D'altronde, specialmente nella nostra regione, le conoscenze fidate ci sono, per me.
Questo vale senzaltro per i giocatori italiani ma per quelli stranieri che si utilizzano in serie C?

Per gli stranieri bisogna avere più occhio per vedere bene nella scatola, cioè nei filmati che i procuratori ti mandano, in cui ovviamente mettono le immagini migliori dei loro protetti"In questo compito io ed il coach Francesco Calore, in particolare, li abbiamo visti e rivisti tantissime volte per scrutare meglio le caratteristiche dei papabili. Nel caso nostro, pensiamo di aver scelto bene i due comunitari ingaggiati: Emanuel Pellot e Fernando Fernandez, entrambi n. 4, ali centro. Per fortuna da questanno gli stranieri devono essere tutti comunitari di nascita o acquisiti. Fino all'anno scorso c'era maggior rischio perché bisognava cercare oltre oceano e, come si sa, durante la traversata le buone referenze possono anche perdersi. Nel caso dei nostri due stranieri, Pellot ha il permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare in quanto sposato con una pallavolista di Imola che gioca a Messina, mentre Fernandez è spagnolo puro sangue. Come si può vedere sembrano davvero buoni".
La domanda viene spontanea: il roster sta bene così o cè bisogno di qualche altro pezzo?
“Si parte con questi, nuovi e meno nuovi ma poi, strada facendo, vedremo se ci sarà bisogno di qualche altro elemento. Magari uno interno ed uno esterno ma è presto per dirlo. Intanto noi puntiamo, come sempre, a dare spazio ai nostri ragazzi del vivaio Virtus che ci hanno sempre dato tante soddisfazioni, anche in campo nazionale".
E questo è uno degli aspetti migliori del ritorno in serie C, la possibilità di far giocare di più i nostri ragazzi e farli crescere, non guardando solo dalla panchina ma sudando in campo.
“Esatto! Ce ne sono tanti di buoni. Quest'anno  in Puglia ci sarà solo questa C Silver, dall'anno prossimo sarà prevista anche la Gold interregionale con la Campania. Insomma ci sarà da divertirsi e da lavorare sodo per prendere il treno giusto per risalire ma senza troppi affanni".
Fare pronostici è pur sempre azzardato ma vediamo comunque quali sono le pretendenti al trono?

“Sulla carta possono essere tante. Io direi Ostuni, Mola, Francavilla e le solite outsider. La nostra prima avversaria di campionato, il Martina è anchessa una formazione giovane, come noi, guidati da un nostro amico coach, Terruli di cui abbiamo il massimo rispetto e...timore". 

Degli altri giocatori italiani ingaggiati che ci dici, come sono?

“Penso che siamo a posto, in cabina di regia, con il play Giovanni Romano che viene dal Cerignola promosso in B nella scorsa stagione. Un play, non molto alto ma con una buona visione di gioco, che ama giocare per la squadra non disdegnando tirare bene anche dai 6,75.
E tanto per non eccedere in una media età troppo bassa, avete pensato bene di farla lievitare con un giovane under di anni 42, un certo Davide De Pasquale che sprizza verve da ragazzino. “Davide ha lo spirito e voglia di un vero under. E un ragazzo di spirito e di fisico. Metterà la sua esperienza di giocatore di lungo corso ed anche di allenatore a disposizione  della squadra.

Nella foto, da sinistra, coach Calore, il d.s. Appeso e il preparatore D'Angela 

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