Paolo Castronovi
Paolo Castronovi

Fa discutere la proposta avanzata in Consiglio comunale da Giovanni Patronelli, assessore all’urbanistica, che ha ipotizzato la creazione di aree parcheggio in Città Vecchia e Borgo di Taranto “in luogo di vecchi edifici da demolire”, in quanto in alcune zone “non è più possibile ricostruire ciò che non esiste più”.

L’idea, riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 14 ottobre, ha suscitato forti reazioni, come quella di Paolo Castronovi, segretario cittadino del PSI, che ha richiamato alla memoria la storica battaglia del 1969 contro le demolizioni sistematiche degli edifici affacciati sulla ringhiera.

“A distanza di 56 anni, la questione sembra riemergere nonostante i numerosi piani urbanistici e di tutela che nel tempo hanno sancito il valore storico e architettonico della Città Vecchia - spiega Castronovi -. Tra questi, il Piano di Risanamento e Restauro Conservativo dell’architetto Blandino del 1971 e il Programma PINQUA approvato nel 2021, che riconoscono la necessità di conservazione integrata e restauro del tessuto edilizio.

“La proposta dell’assessore Patronelli appare anacronistica e antistorica - continua Castronovi -. Come fecero i cittadini nel 1969, chiediamo al sindaco di intervenire con urgenza per tutelare l’integrità della Città Vecchia, area che neppure i più radicali piani di sventramento del passato avevano osato compromettere”.

Il richiamo è anche simbolico: “Nel 1969, l’allora sindaco Angelo Curci accolse l’appello dei cittadini per fermare le demolizioni - ricorda il segretario cittadino del PSI -. Confido che l’attuale amministrazione scelga la strada della tutela e del recupero, prevedendo soluzioni per la “questione parcheggi” in coerenza con la missione di salvaguardia del patrimonio urbano e culturale di Taranto.

“La Città Vecchia non è un vuoto da riempire, ma un’eredità da valorizzare”, conclude Paolo Castronovi.