Ex Ilva, Boccia: “Urso insulta nostra intelligenza, nessun piano reale”
Il senatore del Partito Democratico: “In aula nessuna risposta, abbiamo ascoltato solo lezioni e panzane”

Scontro frontale in Aula tra Francesco Boccia, senatore del Partito Democratico, e Adolfo Urso, ministro delle imprese e del Made in Italy, durante il question time sull’ex Ilva. Boccia ha accusato il ministro di aver “offeso l’intelligenza del Parlamento” con una risposta giudicata “inconsistente e fuori tema” rispetto alle domande sul futuro del polo siderurgico di Taranto.
“Il ministro Urso doveva venire in Aula a rispondere alla nostra interrogazione e non a insultare la nostra intelligenza – ha dichiarato Boccia –. La lezioncina in diretta tv poteva risparmiarsela. In tre anni abbiamo perso il conto dei piani che ha presentato sull’ex Ilva, tutti scollegati dalla realtà”.
Il capogruppo dem ha ricordato che Taranto non è solo un sito industriale, ma il cuore siderurgico del Paese, lodando l’impegno del Comune e della Regione Puglia, che “hanno collaborato con il governo anche nel pieno dell’estate, pur di vedere le carte”. Ma, secondo Boccia, quelle carte contenevano solo “la panzana di Baku Steel: interessava il gas e la rigassificazione, non il piano industriale”.
Il senatore ha quindi chiesto al Governo di assumersi la responsabilità dei tre anni di fallimenti, rilanciando la proposta di una nazionalizzazione del polo siderurgico, anche con la partecipazione di privati italiani. “Se decideranno di mettere insieme ciò che resta dell’acciaio italiano, noi ci saremo, ma serve un piano vero, con investimenti per la decarbonizzazione. Altrimenti rimarrà solo la polvere sugli altoforni spenti, la stessa polvere che questo governo ha prodotto in questi anni”.