Domenica 1 dicembre 2024 si celebra la Giornata Mondiale contro l’HIV/AIDS, un’occasione per richiamare l’attenzione sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e della lotta contro lo stigma che ancora circonda questa infezione. L’HIV rappresenta un tema irrisolto di salute pubblica, spesso aggravato dalla scarsa informazione e consapevolezza, fattori che contribuiscono alle diagnosi tardive e a un peggioramento della qualità della vita dei pazienti.

Secondo i dati più recenti, l’incidenza delle nuove diagnosi di HIV è in aumento, con un incremento significativo nella fascia d’età 40-49 anni e nella trasmissione eterosessuale, che rappresenta il 47,7% dei nuovi casi. Nel 2023, un terzo delle diagnosi è avvenuto in stadi avanzati dell’infezione, spesso a causa di sintomi già manifesti o comportamenti a rischio.

In Italia, si stima che circa 140mila persone convivano con l’HIV, con un tasso di prevalenza pari a 0,2 per 100 residenti. In Puglia, nel 2023, sono stati segnalati 129 nuovi casi, con un’incidenza di 2,7 casi per 100mila abitanti, al di sotto della media nazionale, ma in lieve aumento rispetto agli anni precedenti.

ASL Taranto: un riferimento per la diagnosi e il trattamento

Presso l’unità di Malattie Infettive dell’Ospedale San Giuseppe Moscati di Taranto è attivo un ambulatorio specialistico dedicato ai pazienti con HIV. L’accesso è diretto, senza necessità di prescrizione medica, prenotabile chiamando i numeri 099 4585046 e 099 4585044. Il servizio segue circa 500 pazienti in trattamento antiretrovirale, fornendo assistenza qualificata e opportunità di effettuare gratuitamente il test HIV.

L’ambulatorio si occupa anche di prevenzione e trattamento delle infezioni sessualmente trasmissibili, promuovendo tra l’altro vaccinazioni raccomandate. La diagnosi precoce è essenziale per avviare tempestivamente le terapie, bloccare la replica virale e garantire la non trasmissibilità del virus.

Obiettivi e impegni futuri

La Giornata Mondiale contro l’HIV/AIDS richiama l’obiettivo dell’OMS di “Getting to Zero” entro il 2030: zero nuove infezioni, zero decessi correlati all’HIV, zero stigma e discriminazioni. Questo traguardo richiede uno sforzo collettivo, coinvolgendo istituzioni, professionisti sanitari e cittadini per promuovere conoscenza, prevenzione e accesso universale alle cure.

L’appello è chiaro: sottoporsi al test HIV e abbattere i pregiudizi sono passi fondamentali per sconfiggere definitivamente l’epidemia.