Luigi Ferro
Luigi Ferro

“Sapevamo che la tregua in Palestina sarebbe stata fragile, ma oggi l’intera area deve essere pacificata.” Con queste parole Luigi Ferro, segretario nazionale di Socialismo XXI, ha presentato una proposta per la pace tra Israele e Palestina, invitando l’Europa a farsi promotrice di una soluzione stabile e condivisa.

Secondo Ferro, “la nascita di uno Stato palestinese è la condizione necessaria per mettere fine a decenni di ostilità”, accompagnata da un riconoscimento reciproco tra i due popoli. Israele e Palestina possono convivere pacificamente, ma serve responsabilità da entrambe le parti.

Il segretario di Socialismo XXI indica con chiarezza i punti chiave per una nuova stagione di dialogo: “Hamas deve abbandonare la lotta armata e riconoscere Israele. Allo stesso tempo, Israele deve porre fine alla politica di colonizzazione e frenare le spinte degli ultrà religiosi di estrema destra, sempre pronti alla guerra di occupazione“.

Uno dei nodi centrali resta quello di Gerusalemme, che per Ferro deve restare “la sede delle tre grandi religioni monoteiste, una città libera e inclusiva, senza contese o rivendicazioni. Il tempo delle crociate è finito”.

Nel suo intervento, Ferro richiama il ruolo dell’Unione Europea, chiamata a recuperare i propri valori fondativi: “L’Europa deve guidare il processo di pace, con un’iniziativa autonoma e coraggiosa, capace di riunire Israele e Palestina attorno a un tavolo comune. È nell’interesse di tutti: israeliani, palestinesi e della stabilità globale“.

Il segretario conclude con un appello diretto alla diplomazia internazionale: “Tacciano per sempre le armi e la diplomazia faccia il suo corso, senza impunità per nessuno. Costruiamo la pace, si può e si deve fare”.