Zelatore: Diserzione? Non mi pongo il problema, però...

TARANTO
Redazione
14.06.2017 21:25

"In maniera responsabile abbiamo continuato la nostra attività per chiudere la vecchia stagione e cominciare a programmare la prossima partendo in tempo utile per disputare un campionato da protagonisti". Ha un'aria provata l'Elisabetta Zelatore che si presenta sugli schermi di Canale 85, nel corso della trasmissione Rossoblu 85 estate, condotta da Enrico Losito e Angelo Leone. Molti gli argomenti presi in considerazione dal presidente del Taranto, che durante la chiacchierata ha trattenuto a stento la commozione.

LASCIARE "Ci abbiamo pensato all'indomani del 22 marzo e quando la protesta è diventata becera e volgare, ci ha solo fermati il senso di responsabilità. Il mio stato emozionale, però, non è quello di diversi mesi fa. Pertanto, non mi lascerò trascinare dalla piazza che forse non merita tutto quello che stiamo facendo per il Taranto"

RAZIONALITÀ "Abbiamo letto gli episodi del 22 marzo come una sorta di complotto, come se qualcuno ci volesse indurre a lasciare. La razionalità ci ha portati a individuare un'alternativa, che però non abbiamo ritenuto valida. Oltre all'interessamento di Tilia e Petrosino, che non abbiamo accettato, non si è presentato nessuno veramente disposto ad acquistare la società. Anche il signor Luigi Blasi non si è mai proposto, sarà stato tirato per la giacchetta dai soliti noti...".

LE SCELTE "Quella di Luigi Volume non è stata dettata da un eccessivo coraggio, ma è stata ponderata. Perché in questo momento portare una persona da fuori che non conosce le dinamiche e le proiezioni dell'ambiente ci avrebbe potuto far partite a handicap. Poi, francamente, nel parlarci e nel conoscerlo, Luigi ha messo in mostra una buona competenza, entusiasmo e voglia di mettersi in gioco".

MACCHINA DEL TEMPO "Poiché abbiamo parlato di razionalità, se tornassi indietro non riprenderei la responsabilità della società, avremmo lasciato tutto in mano ad altri. Quando siamo arrivati, il club era in difficoltà e rischiava di disputare la Serie D con la Berretti. Altra cosa che non rifarei è la domanda di ripescaggio: nonostante gli sforzi economici non è stato tenuto in debito conto della partenza al 4 agosto. Con la retrocessione non abbiamo creato nessun danno alla città: in D l'avevamo presa, in D l'abbiamo riportata. Un'altra scelta che non farei è quella di affidarmi prima a Dellisanti, poi a De Poli, forse fuori tempo e fuori contesto. L'insegnamento che ho tratto è che bisogna essere più cinici, meno sognatori e meno persone perbene, anche se questo ci risulta difficile".

DISERZIONE "Non me lo sono posto questo problema perché abbiamo tanto lavoro da fare. Credo che la piazza di Taranto non si identifichi in chi urla o in chi scrive sui social, la migliore medicina per questo tipo di mali è la vittoria continuando a essere una società seria. Il binomio squadra-tifoseria deve funzionare, anche perché noi siamo ripartiti come se nulla fosse successo. Diserzione? Se così dovesse essere e l'anno prossimo dovessimo verificare questa presa di posizione da parte della tifoseria, o di gran parte della tifoseria, la domanda da porsi è: vale la pena iscrivere la squadra al prossimo campionato?".

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