Femminicidio: approvato in Senato il nuovo reato autonomo
Legge all’unanimità, misure più forti contro la violenza di genereM
ROMA – Il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge che introduce nel codice penale italiano il reato autonomo di femminicidio, riconoscendone la specificità come crimine fondato su motivazioni di dominio, controllo e negazione dell’autodeterminazione della vittima. Una svolta giudicata storica da tutte le forze politiche, che hanno condiviso l’urgenza di dare una risposta concreta e strutturale al fenomeno della violenza contro le donne.
Il provvedimento prevede non solo la definizione autonoma del delitto, ma anche un potenziamento delle misure di prevenzione e tutela. Tra queste, la possibilità di applicare più rapidamente misure cautelari, l’ampliamento delle intercettazioni nei procedimenti per violenza domestica, una più accurata valutazione del rischio e una formazione specifica per magistrati e operatori del sistema giustizia.
“Questa non è una norma emergenziale, ma un intervento strutturale”, ha dichiarato Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, mentre il senatore Gianni Rosa (Fratelli d’Italia) ha sottolineato che “senza una legge che riconosca la natura culturale e sociale del femminicidio, continueremmo a trattarlo come un fatto privato. Con questa legge, l’Italia cambia passo”.
Anche la senatrice Paola Ambrogio ha espresso soddisfazione per il voto: “Si tratta di una riforma organica che rafforza l’intervento pubblico lungo tutto il percorso giudiziario. Non è solo giustizia, è civiltà. Questo governo ha trasformato le parole in fatti”. Per Gianni Berrino, capogruppo FdI in Commissione Giustizia, “votare il nuovo reato di femminicidio, da perseguire con l’ergastolo, è una scelta necessaria. Ma è anche un punto di partenza verso un cambiamento culturale più profondo, al di là degli slogan ideologici”.
La senatrice Susanna Donatella Campione, relatrice del provvedimento in Aula, ha parlato di “una bella pagina nella storia della legislatura”, ringraziando la presidente della Commissione Giustizia Giulia Bongiorno per il lavoro di sintesi politica condotto. “Mi auguro che alla Camera si prosegua con la stessa celerità”, ha aggiunto.
Il disegno di legge si inserisce in un percorso già tracciato dall’Italia con la ratifica della Convenzione di Istanbul nel 2013, su proposta dell’allora deputata Giorgia Meloni, e risponde a un’esigenza diffusa, confermata anche dai sondaggi: dotare il Paese di strumenti più efficaci per prevenire, punire e contrastare un fenomeno che ogni anno fa registrare decine di vittime.