Taranto: Comunità energetiche, presto all'attenzione del consiglio comunale

CRONACA
21.09.2022 19:25

Il caro energia comporterà necessariamente una revisione dei bilanci, aumenteranno le spese di gestione dell’ente comunale a discapito dei servizi erogati e che si potrebbero erogare. Con il "Decreto Aiuti bis" sono in arrivo, per contrastare il caro energia, ulteriori 350 milioni per i municipi e 50 milioni per province e città metropolitane, ma tutto ciò non basta e se la situazione dovesse precipitare occorrerà adottare nell’immediato delle misure e relative azioni atte a mitigare ulteriormente il fenomeno.

Nel panorama normativo nazionale gli strumenti per farlo ci sono, ci riferiamo alle "comunità energetiche" come descritte nel sito del "Gse - Gestore dei servizi energetici" all'indirizzo https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/gruppi-di-autoconsumatori-e-comunita-di-energia-rinnovabile, dal quale si riporta un estratto.

"Una comunità di energia rinnovabile è un soggetto giuridico:

1. che si basa sulla partecipazione aperta e volontaria (a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l'attività commerciale e/o industriale principale) ed è autonomo;

2. i cui azionisti o membri che esercitano potere di controllo sono persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, ivi incluse, ai sensi dell'art. 31, comma 1 lettera b) del D.Lgs. 199/21, le amministrazioni comunali, gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, del terzo settore e di protezione ambientale nonché le amministrazioni locali contenute nell'elenco delle amministrazioni pubbliche divulgato dall'Istituto Nazionale di Statistica (di seguito anche: ISTAT) secondo quanto previsto all'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, situati nel territorio degli stessi Comuni in cui sono ubicati gli impianti di produzione detenuti dalla Comunità di energia rinnovabile;

3. il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari".

Si deve pertanto fare un censimento degli immobili comunali, successivamente identificare a quali cabine di trasformazione gli immobili sono connessi e quindi identificare le aree (isolati, quartieri, ecc.) che parteciperebbero alla nascita delle comunità.

Il 5 maggio scorso è stata costituita la prima comunità energetica in Puglia, precisamente nel quartiere Paradiso e nel quartiere Perrino di Brindisi. Si potranno quindi sperimentare le forme di autoconsumo energetico e i conseguenti fattori di efficientamento nell’uso dell’energia, favorendo risparmi economici per le circa 350 famiglie coinvolte. La comunità energetica costituita vede, tra i soggetti coinvolti, Arca Nord Salento: grazie al recupero e alla riqualificazione energetica di immobili di loro proprietà, finanziati rispettivamente con fondi Por Puglia, delibera Cipe n. 127 e Pnrr, per una potenza complessiva di 600 KW di installazione di pannelli, si è posto come obiettivo ridurre la spesa per l’energia delle famiglie e dei soci, stimando una percentuale di recupero sul costo relativo ai consumi energetici elettrici del 30-40%, sensibilizzare gli utenti all’uso razionale delle risorse, creare modelli di comunità autosostenibili.

«Su proposta del presidente della Commissione assetto del territorio (Cat) del Comune di Taranto, Giuseppe Fiusco - il commento del sindaco Rinaldo Melucci - vogliamo replicare il modello sopra descritto portandolo all'attenzione del consiglio comunale previa discussione nelle commissioni consiliari, così da produrre un documento condiviso con la massima assise».

«Potrebbe essere - fa sapere il presidente della Cat Fiusco - un primo passo per contrastare il caro energia e sensibilizzare gli utenti ad un uso razionale della stessa». (Comunicato stampa)

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