Taranto: I torti arbitrali cominciano a essere "sospetti"

TARANTO
Redazione
12.04.2017 18:30

Interessante inchiesta de La Gazzetta del Mezzogiorno su alcune decisioni arbitrali che, a torto o a ragione, stanno penalizzando il Taranto e favorendo altre squadre in lotta per non retrocedere. La Gazzetta si pone un interrogativo legittimo: "è quanto meno singolare - si legge nell'edizione di mercoledì 12 aprile - che dal giorno dell’aggressione subita dai calciatori jonici in allenamento e al successivo comunicato diramato dalla società nel quale si criticava l’atteggiamento del presidente di Lega Gabriele Gravina (il quale non ha espresso solidarietà alla società ionica, ma ha duramente contestato alla dirigenza tarantina il comunicato stampa post Messina) le decisioni arbitrali abbiano quasi sempre pesato negativamente nell’economia dei risultati della squadra rossoblù". E in effetti, è strano che dal giorno dell'aggressione in poi il Taranto abbia cominciato a subire una sequenza di torti "sospetti" che La Gazzetta del Mezzogiorno passa in rassegna, eccoli: 

VIRTUS FRANCAVILLA-TARANTO Il gol del primo pareggio della Virtus è palesemente irregolare. Triarico devia con la mano un cross proveniente dalla sinistra e batte Contini sul proprio palo. Dalle immagini non è chiaro il tocco di mano, ma lo stesso giocatore biancazzurro nel dopogara ammetterà la scorrettezza. Né il direttore di gara, Tursi di Valdarno, né il suo assistente Teodoro di Fermo hanno ravvisato la palese irregolarità. Nel prosieguo del match, il Taranto lamenta l’espulsione diretta del proprio uomo migliore Michele Emmausso. Dopo aver subito il fallo, il giovane attaccante viene fatto oggetto di attacchi verbali accennando a una reazione (mai consumata, come si evince dalle chiare immagini), ma viene ugualmente espulso e successivamente squalificato per due turni proprio nel momento in cui il suo apporto stava divenendo determinante per la squadra.

TARANTO-REGGINA Sullo 0-0, Paolucci lanciato a rete viene fermato da Gianola che gli rovina addosso. Per il direttore di gara Federico Dionisi dell’Aquila non ci sono gli estremi per calcio di rigore e la conseguente espulsione. Rigore che viene assegnato qualche minuto dopo e senza battere ciglio alla Reggina per un fallo di mano di Maiorano su una conclusione di De Francesco.  Rigore che ci può stare senz’altro, nonostante la posizione ravvicinata del centrocampista Jonico rispetto al punto di battuta del giocatore amaranto. Nel concitato recupero, lo stesso arbitro non ha ritenuto di dover sanzionare un intervento abbastanza evidente ai danni di De Giorgi in piena area di rigore. Inoltre è stato severissimo nell’applicare il regolamento, espellendo l’allenatore in seconda del Taranto La Mazza per eccesso di esultanza dopo il rigore fallito dal reggino De Francesco, ponendo le basi per una sanzione di 4 giornate di squalifica e 500 euro di multa comminate dal giudice sportivo dopo aver letto il referto.

LECCE-TARANTO Al 23’ del primo tempo in area jonica il leccese Giosa salta colpendo di testa il pallone che viene colpito con il braccio da Nigro, attaccato al difensore leccese. Il calciatore rossoblù non potendo scomparire tocca inevitabilmente la sfera, e per l’arbitro, il signor Fourneau della sezione di Roma non c’è il minimo dubbio sull’assegnazione del calcio di rigore in favore dei salentini. Un penalty che, considerato la differenza di caratura tecnica esistente tra le due compagini, ha spianato la strada al largo successo dei giallorossi.

VIGILARE SEMPRE Il presidente Elisabetta Zelatore e l'avvocato Antonio Bongiovanni, aggiungiamo noi, farebbero bene a chiedere spiegazioni al presidente Gravina, anche sull'atteggiamento in campo di taluni arbitri. Nel corso della trasmissione 100 Sport Magazine di Studio 100 TV, Gianni Prete, agente di tre calciatori rossoblu, ha denunciato minacce a uno dei suoi assistiti: "se non stai zitto, ti faccio retrocedere...". Minacce abbastanza gravi, che un direttore di gara, per la carica istituzionale che ricopre, non dovrebbe mai proferire. L'auspicio de La Gazzetta del Mezzogiorno, ma anche il nostro, è che i verdetti vengano decisi dal campo, non a tavolino dalla politica...

Nella foto Franco Capriglione: L'arbitro Tursi di Valdarno che ha diretto Virtus Francavilla-Taranto 

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