Bonifiche ex Ilva, Turco interroga Governo: “Coperture finanziarie certe”

Torna al centro del dibattito politico il tema delle garanzie finanziarie legate al sito ex Ilva di Taranto. Oggi, mercoledì 10 settembre, Mario Turco (M5S), vicepresidente del Movimento 5 Stelle e coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa, ha presentato in Senato un’interrogazione a risposta orale indirizzata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
L’obiettivo è fare chiarezza sull’entità e sull’operatività delle garanzie economiche previste con il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), strumenti ritenuti indispensabili per coprire gli obblighi di ripristino, bonifica e tutela sanitaria.
Secondo Turco, il Ministero avrebbe recentemente diffidato i commissari straordinari perché alcune garanzie, comprese quelle relative alla discarica di Cava Mater Gratiae, risultavano scadute, lasciando scoperti obblighi fondamentali.
Nell’interrogazione, il senatore chiede al ministro Gilberto Pichetto Fratin:
- l’ammontare complessivo delle garanzie richieste con il decreto direttoriale n. 436/2025;
- la tipologia degli strumenti finanziari previsti (fideiussioni, polizze, fondi vincolati, ecc.);
- se tali garanzie siano già state presentate, accettate e rese operative, con quali tempistiche;
- se siano adeguate e proporzionate al rischio ambientale del sito ex Ilva e delle discariche collegate;
- quali misure si intendano adottare per garantire la copertura anche in caso di insolvenza o cessazione delle attività produttive.
Turco richiama inoltre il D.M. 26 maggio 2016, n. 141, che stabilisce i criteri per determinare gli importi delle garanzie previste dal D.Lgs. 152/2006. “Tali garanzie devono essere fornite entro 12 mesi dal rilascio dell’AIA per assicurare l’adempimento degli obblighi di messa in sicurezza e ripristino dei siti contaminati”, sottolinea.
Il senatore conclude con un appello al Governo: “A Taranto il tempo delle attese è scaduto da tempo. Servono coperture certe, proporzionate e trasparenti. In gioco non c’è solo il futuro ambientale, ma il diritto alla vita e alla salute di un’intera comunità”.