Ex Ilva, Bonelli: “AIA di Fratin riporta Taranto ai tempi mortali dei Riva”
Dopo l’ennesimo incidente all’ex Ilva, Bonelli accusa il governo di ignorare l’emergenza ambientale.

Una nuova esplosione ha scosso questa mattina lo stabilimento ex Ilva di Taranto, sollevando una colonna di fumo nero dall’Altoforno 1. L’episodio ha riacceso le preoccupazioni per la sicurezza dell’impianto e ha scatenato una dura reazione politica da parte del co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS, Angelo Bonelli.
“Si tratta dell’ennesimo incidente grave, che mette a rischio la salute dei cittadini e conferma la pericolosità e l’assenza di controllo sugli impianti”, ha dichiarato Bonelli in una nota. La sua accusa si è poi rivolta direttamente al ministro Gilberto Pichetto Fratin, presente proprio oggi a Taranto per un appuntamento elettorale.
“Con quale coraggio il ministro si presenta in città? Non per affrontare l’emergenza, ma per sostenere Forza Italia, lo stesso partito che nel 2011 concesse la prima AIA con il governo Berlusconi e la ministra Stefania Prestigiacomo, azzerando la commissione IPPC che lavorava su standard ecologici più severi”, ha attaccato il parlamentare.
Secondo Bonelli, la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale in via di approvazione è inaccettabile: “Prevede l’uso del carbone per altri 12 anni, ignora la direttiva europea sulle emissioni industriali e condanna Taranto alla malattia”. L’esponente ambientalista paragona l’attuale gestione a quella dei tempi dei Riva, parlando di un “disastro sociale, ambientale e sanitario”.
Bonelli ha ricordato anche la propria interrogazione parlamentare sui picchi di benzene registrati in città, alla quale il ministro avrebbe risposto in modo “freddo, burocratico e negazionista”.
“Taranto non merita tutto questo. Il coraggio non è fare passerelle elettorali, ma fermare l’inquinamento, bonificare e restituire salute e dignità a una città martoriata”, ha concluso Bonelli, rilanciando l’urgenza di un cambiamento nella gestione della crisi ambientale.