Francesco Boccia (foto Todaro/AntennaSud)
Francesco Boccia (foto Todaro/AntennaSud)

“La vicenda dell’ex Ilva rappresenta il simbolo evidente del fallimento delle politiche industriali del governo di centrodestra: interventi disarticolati, privi di visione e senza una strategia a lungo termine”. È quanto ha dichiarato Francesco Boccia. presidente dei senatori del Partito Democratico, dopo l’approvazione del decreto sui comparti produttivi.

“In quasi tre anni abbiamo assistito a un processo involutivo nella gestione dell’ex Ilva, segnato da mancanza di trasparenza, promesse mai mantenute e un rischio concreto di chiusura ancora sul tavolo nel luglio 2025”, ha affermato Boccia sottolineando come sia proprio su vicende complesse come questa che si misura la capacità di un esecutivo di immaginare il futuro del Mezzogiorno, di avviare un reale processo di riconversione industriale e di costruire uno sviluppo sostenibile per l’intero territorio.

Il senatore dem ha ricordato anche la recente condanna inflitta dalla Corte di giustizia europea all’Italia, colpevole di non aver effettuato una valutazione preventiva dell’impatto sanitario sugli abitanti di Taranto, in particolare nel quartiere Tamburi. “Ho già presentato un’interrogazione parlamentare su questo tema”, ha aggiunto.

“Oggi ci troviamo di fronte a un vero e proprio ricatto istituzionale con un Accordo di programma, già giudicato inaccettabile dagli enti locali di ogni colore politico, che il governo tenta di far firmare a tutti i costi. Questo decreto è irricevibile. Abbiamo avanzato proposte migliorative in ogni fase, ma la maggioranza le ha sistematicamente respinte”.

Francesco Boccia ha rivolto un attacco diretto al ministro Urso: “Solo pochi giorni fa ha presentato il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale come la ‘salvezza della siderurgia italiana’. In realtà, serve smettere con il gioco dello scaricabarile e affrontare finalmente con responsabilità il futuro dell’impianto, che resta una componente cruciale dell’industria italiana. È urgente avviare la piena decarbonizzazione e garantire una gestione statale nella fase di transizione”.