Il ministro: “Siderurgico da rilanciare con salute e ambiente: E con 750 milioni in arrivo Taranto ha chance concrete di rilancio”
“La questione del siderurgico ci preoccupa profondamente”. A dichiararlo è Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, intervenuto a Taranto durante un incontro elettorale a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Luca Lazzaro.
Foti ha ricordato il lavoro portato avanti negli ultimi due anni e mezzo in dialogo con le sigle sindacali, con l’obiettivo di riportare l’ex Ilva a essere un asset strategico per il Paese, coniugando però sviluppo industriale, tutela ambientale e salute pubblica.
“L’Ilva di dieci anni fa non è più quella di oggi”, ha osservato il ministro, facendo riferimento ai recenti sviluppi sul fronte delle trattative per il futuro dell’impianto. Secondo quanto dichiarato, si è ormai vicini a una conclusione che prevede l’ingresso di un soggetto privato, eventualmente affiancato da una presenza pubblica. “Negli ultimi giorni sono emersi fatti che potevano essere evitati, ma non vogliamo alimentare polemiche”, ha aggiunto.
Parlando con i giornalisti, il ministro ha poi evidenziato la disponibilità di risorse per il rilancio del territorio: 750 milioni dal Just Transition Fund (Jtf), 300 milioni per i Giochi del Mediterraneo, fondi Pnrr e risorse ancora da attivare del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis). “Non mancano i mezzi per permettere a Taranto di ripartire alla grande”, ha sottolineato.
Foti ha annunciato anche la volontà di riattivare il Cis, definendolo un motore che finora non ha espresso pienamente il suo potenziale. “Siamo nel 2025, e dei 1.500 milioni previsti ne sono stati spesi circa 350. Ma con l’onorevole Dario Iaia, ora responsabile del Tavolo Cis, siamo in buone mani”, ha affermato.
Infine, sul possibile slittamento dei termini del Pnrr oltre il 2026, Foti si è detto scettico: “Non credo vi siano le condizioni politiche in Europa per approvare all’unanimità una modifica del regolamento”.
Per quanto riguarda il futuro amministrativo della città, il ministro ha definito l’alternativa elettorale netta: “O tutto cambia perché nulla cambi, come accade da anni, o si sceglie Luca Lazzaro, che rappresenta un vero cambiamento per Taranto”.
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