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Ex Ilva, incendio all’Altoforno 1: Fisascat Cisl, “Sicurezza a rischio”


Dopo l’incendio sviluppatosi all’interno dell’Altoforno 1 dello stabilimento Acciaierie d’Italia di Taranto, la Fisascat Cisl Taranto Brindisi ha espresso seria preoccupazione chiedendo interventi tempestivi per rafforzare la sicurezza sul lavoro. Secondo quanto ricostruito nelle prime ore dopo l’episodio, un’esplosione ha interessato una delle tubiere, provocando un incendio che ha coinvolto un mezzo appartenente a una ditta esterna incaricata delle pulizie industriali. Nessun lavoratore è rimasto ferito.

L’incendio, contenuto grazie al rapido intervento dei Vigili del Fuoco, ha riacceso il dibattito sulla tenuta degli impianti e sulla qualità della manutenzione. L’Altoforno 1, tornato in funzione lo scorso ottobre dopo un lungo fermo, rappresenta un elemento centrale per la continuità produttiva e occupazionale del sito, ma, sottolinea il sindacato, non può operare a scapito dell’incolumità di chi vi lavora.

“È fondamentale avviare subito un’indagine accurata per chiarire l’origine del guasto”, ha dichiarato la Fisascat Cisl Taranto Brindisi, esprimendo solidarietà a tutti gli operatori coinvolti. Il sindacato ha inoltre criticato con fermezza la ripetitività di incidenti simili nello stabilimento, evidenziando come le dinamiche produttive non debbano mai prevalere sui requisiti minimi di sicurezza.

“La priorità deve essere la tutela della vita e della salute dei lavoratori, troppo spesso sacrificata a logiche industriali e di profitto”, ha aggiunto l’organizzazione sindacale, chiedendo controlli più stringenti non solo da parte della società committente, ma anche dalle ditte esterne coinvolte nelle lavorazioni quotidiane.

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