Aggressioni, minacce, turni estenuanti e nessun riconoscimento economico: è la condizione in cui operano quotidianamente gli operatori del 118 in servizio presso Sanitaservice, la società in house della sanità pubblica pugliese.
A intervenire con forza sulla questione è la UIL FPL Taranto, che chiede di estendere anche a questo personale l’indennità di Pronto Soccorso, riconosciuta finora solo al comparto sanitario pubblico.
L’appello arriva dopo l’intesa firmata lo scorso 9 aprile tra Regione Puglia e sindacati, che ha previsto lo stanziamento di 32 milioni di euro per un’indennità economica destinata al solo personale pubblico, escludendo di fatto gli operatori della sanità privata e delle società partecipate.
“Non possono esserci lavoratori invisibili – ha dichiarato Giovanni Maldarizzi, segretario generale della UIL FPL Taranto -. Chi opera nel 118 affronta ogni giorno pericoli reali: aggressioni, incidenti, stress fisico e psicologico. Serve un riconoscimento che non sia solo economico, ma anche simbolico, per valorizzare chi garantisce l’emergenza con professionalità e dedizione”.
La richiesta non è nuova: già a marzo il sindacato aveva denunciato la mancanza di tutele e indennità per una categoria che condivide responsabilità e rischi con i colleghi del comparto sanitario.
In un documento inviato alla Regione, UIL FPL Puglia-Bari-BAT ha chiesto l’apertura di un tavolo di confronto. Nella nota si evidenzia come gran parte dei servizi di emergenza-urgenza e Pronto Soccorso in Puglia siano affidati anche a realtà esterne alla sanità pubblica, tra cui CBH Bari, Miulli di Acquaviva, Panico di Tricase, Casa Sollievo della Sofferenza, oltre alla stessa Sanitaservice attiva in tutte le province pugliesi.
Per il sindacato, è necessario superare ogni distinzione formale tra lavoratori, riconoscendo pari dignità, diritti e protezione a chi svolge lo stesso ruolo con la stessa intensità operativa.
“È il momento di colmare questa lacuna – conclude Maldarizzi –. Non si può parlare di tutela del personale sanitario senza includere chi, ogni giorno, garantisce interventi salvavita sulle strade e nelle abitazioni. Serve un impegno concreto da parte della Regione e delle ASL per dare risposte immediate”.
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