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Foto Massimo Todaro

Mobbing a Roccaforzata, la Corte d’Appello condanna il Comune

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La Corte d’Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, ha confermato la condanna per mobbing nei confronti del Comune di Roccaforzata, nel Tarantino, respingendo il ricorso presentato dall’Amministrazione contro la sentenza di primo grado emessa dal giudice del lavoro nel 2021.

La decisione è stata presa dal collegio composto dalla presidente relatrice Annamaria Lastella e dalle consigliere Rossella Di Todaro e Maria Filippa Leone, che hanno ritenuto fondato l’impianto probatorio già accolto in primo grado.

A darne notizia è Emidio Deandri, consigliere nazionale dell’Anmil, associazione che ha sostenuto il lavoratore attraverso il patrocinio legale degli avvocati Mariella Tritto e Cataldo Tarricone.

L’avvocatessa Mariella Tritto ed Emidio Deandri

Il giudice del lavoro aveva riconosciuto l’esistenza di comportamenti sistematicamente ostili, attuati dal datore di lavoro e dai superiori gerarchici tra il 2011 e il 2015, che hanno generato emarginazione, prevaricazione e persecuzione psicologica nei confronti del dipendente.

La Corte d’Appello ha ribadito la responsabilità del Comune e ha confermato l’obbligo di liquidazione del danno biologico e morale, accogliendo pienamente le conclusioni del consulente tecnico d’ufficio Bartolomeo Pontrelli, il quale aveva accertato uno stato ansioso-depressivo reattivo e una conseguente inabilità lavorativa temporanea del dipendente.

“Anche questa sentenza dimostra quanto sia importante difendere la dignità dei lavoratori – ha commentato Emidio Deandri -, l’Anmil continuerà a essere al fianco di chi subisce ingiustizie sui luoghi di lavoro”.

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