Teatro Koreja in Albania nel nome di Alessandro Leogrande

Le domande, i dubbi, gli spunti di riflessione sono forse il più grande patrimonio che un autore, uno scrittore, un giornalista e un uomo come Alessandro Leogrande possa lasciare in eredità.

L’Albania l’ha conosciuta da ragazzo e non l’ha mai più abbandonata: ecco perché non si tratta di un ricordo nostalgico ma, ancora una volta, di un approfondimento sul pensiero e sulle opere di Alessandro Leogrande, quello che si svolgerà a Tirana, domenica 2 e lunedì 3 aprile 2023.

Nella sua breve vita, Leogrande ha raccontato l’Ilva di Taranto, il caporalato nel mezzogiorno, il degrado della politica. Ha raccontato soprattutto i migranti e il modo in cui il Mediterraneo, in questi anni, si sia trasformato da culla in cimitero della civiltà. L’ha fatto con il testo La frontiera e, ancora prima, in un libro che si chiama Il naufragio da cui è tratta KATER I RADES l’opera prodotta dal teatro Koreja, presentata alla Biennale Musica di Venezia nel 2014.

Erion Veliaj, Sindaco di Tirana e Alessandro Ruggera, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura – racconta Salvatore Tramacere, direttore del Teatro Koreja, hanno fortemente voluto la presenza di Koreja invitandoci a portare in scena Alessandro, lo spettacolo che è un canto alla vita e alle sue opere; un modo per raccontare, attraverso le sue stesse parole, la profonditàdell’animo umano e la complessità del mondo. Per la prima volta, Maria, la mamma di Alessandro, verrà a Tirana. La sua presenza è un dono raro. In tutti questi anni ha sostenuto il nostro lavoro e ha contribuito con grande forza e dignità a mantenere vivo e forte l’impegno di Alessandro.

Per l’occasione abbiamo realizzato una mostra dal titolo La strada di Alessandro Leogrande in Albania, un viaggio fotografico che, attraverso alcuni scatti, ripercorre le prime esperienze di Alessandro a Tirana nei campi di lavoro organizzati dalla Caritas di Taranto a cui partecipava con il padre. Nel 2018, a solo un anno dalla sua prematura scomparsa, Tirana ha intitolato una strada a suo nome: è questo il punto da cui siamo partiti perriflettere ancora sul peso della politica e della cultura; entrambe hanno una responsabilità sociale ben precisa. È come diceva Alessandro, le frontiere cambiano, cambiano i punti di ingresso e si aprono nuovi passaggi. Sono questi varchi che creano il mondo”.

Il programma della due giorni, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura e dal Comune di Tirana prevede domenica 2 aprile alle ore 12 un incontro pubblico di commemorazione di Alessandro Leogrande presso la targa stradale a lui dedicata.

Alle ore 18 presso il Teatro Metropol sarà possibile assistere ad Alessandro, un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande lo spettacolo che racconta la vita, le imprese e le opere di un intellettuale straordinario e vede in scena Fabrizio Saccomanno, Barbara Petti, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka  Vulic. In questa occasione sarà possibile visitare la mostra fotografica La strada di Alessandro Leogrande in Albania.

Lunedì 3 aprile presso la Biblioteca C.O.D di Tirana RICORDANDO ALESSANDRO un incontro pubblico per riflettere sull’eredità umana e letteraria di Alessandro Leogrande.

Parteciperanno Erion Veliaj, Sindaco di Tirana, Alessandro Ruggera, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tirana, Salvatore Tramacere, direttore del Teatro Koreja, Maria Giannico Leogrande, mamma di Alessandro, Arlinda Dudaj, fondatrice e direttrice della Casa Editrice Botime Dudaj; Ylljet Aliçka, scrittore, Domenico Perrotta, scrittore e Docente di sociologia.

LO SPETTACOLO

Alessandro

un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande

Alessandro è il racconto della vita, delle imprese, delle opere di un intellettuale straordinario. È racconto di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, di dedicare la propria vita a donare luce a quello che rimane oscuro e nascosto nei luoghi più terribili, d’impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli “Ultimi”. Alessandro è Taranto. Alessandro è viaggio nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne. È viaggio infaticabile nei luoghi delle frontiere e dei muri. Alessandro è meraviglia di fronte a un quadro. È pratica altissima di una “pietas” dello sguardo. Alessandro è un compagno di viaggio in questi tempi difficili, una fonte inesauribile d’ispirazione. Alessandro è teatro pulsante, dove memoria, presente e utopia non sopportano mai, come in tutta la sua opera, di essere separati.

di Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno con Fabrizio Saccomanno , Barbara Petti , Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka  Vulic regia Fabrizio Saccomanno cura del progetto e consulenza  artistica Salvatore Tramacere tecnici Mario Daniele, Alessandro  Cardinale coproduzione Ura Teatro  si ringrazia Feltrinelli Editore  grazie a Cecilia Bartoli, Mario Desiati, Emiliano Morreale e Laura  Scorrano un ringraziamento speciale a Maria Leogrande

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