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Gianni De Vincentiis - WWF Taranto
Gianni De Vincentiis - WWF Taranto

Il WWF Taranto, rappresentato dal presidente Gianni De Vincentiis, ha preso parte al Consiglio Comunale monotematico sul dissalatore del fiume Tara, svoltosi il 3 febbraio. Nel corso della seduta, l’associazione ambientalista ha presentato le osservazioni tecniche elaborate dal proprio Comitato Scientifico in collaborazione con il Comitato per la Difesa del Territorio Jonico, evidenziando criticità e possibili impatti negativi del progetto.

Impatto sugli ecosistemi fluviali e marini

Secondo l’analisi condotta dal WWF, il prelievo d’acqua previsto dal dissalatore, sommato a quelli già esistenti per ex Ilva e consorzio agricolo, potrebbe compromettere gli ecosistemi fluviali, riducendo il deflusso minimo vitale del Tara. Questo scenario metterebbe a rischio specie protette come la lontra (Lutra lutra) e il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes).

Un ulteriore aspetto critico riguarda la gestione della salamoia derivante dal processo di desalinizzazione. Sebbene la sua salinità sia inferiore rispetto a quella prodotta da un impianto in mare, la sua immissione nel Mar Grande potrebbe alterare gli equilibri chimici e biologici delle acque costiere, con conseguenze ancora incerte sulla biodiversità marina e sulla mitilicoltura.

Perplessità sulla procedura autorizzativa

Il WWF ha espresso dubbi anche sulle modalità con cui è stato approvato il progetto. La Conferenza dei Servizi ha dato il via libera nonostante pareri negativi di enti fondamentali, tra cui il Ministero della Cultura. Secondo De Vincentiis, il problema non è la scarsità d’acqua, ma la sua gestione: la Puglia perde oltre il 50% dell’acqua immessa nella rete idrica a causa di infrastrutture obsolete. Per l’associazione, investire nel recupero delle perdite e nel riutilizzo delle acque reflue sarebbe una soluzione più sostenibile rispetto alla costruzione di un dissalatore dai costi elevati e dagli impatti ambientali significativi.

Il WWF Taranto e il Comitato per la Difesa del Territorio Jonico hanno annunciato che continueranno a monitorare la situazione, ribadendo l’importanza della tutela delle risorse naturali e la necessità di scelte che privilegino la sostenibilità a lungo termine.