D’Amato e Mariggiò: “Serve svolta su lavoro e ambiente: operai primi da tutelare, basta scaricabarile”
“Cos’altro deve accadere perché si prenda atto che gli impianti dell’ex Ilva non reggono più? È tempo di guardare oltre e pensare a un futuro senza acciaieria”. È quanto affermano in una nota Rosa D’Amato, parlamentare europea e commissaria di Europa Verde Puglia, e Gregorio Mariggiò, co-portavoce provinciale dell’Alleanza Verdi e Sinistra a Taranto.
Secondo i due rappresentanti di AVS, la recente vicenda che ha coinvolto l’Altoforno 1, colpito da un grave incendio e ora sotto sequestro, rappresenta l’ennesima conferma delle gravi criticità strutturali dello stabilimento siderurgico. “L’impianto era già in condizioni disastrose e con tutta probabilità non sono state eseguite le necessarie manutenzioni. Dopo l’incidente, i Commissari – presenti al Made in Steel – non hanno agito con la tempestività richiesta”.

D’Amato e Mariggiò sostengono che “le attività di messa in sicurezza potevano essere avviate anche nell’ambito della procedura d’emergenza, impedendo al sequestro di bloccare eventuali interventi”. Invece, osservano, si è preferito attribuire la responsabilità alla magistratura, scaricando su di essa le conseguenze di una gestione commissariale ritenuta inadeguata e di una procedura di vendita in stallo.
Sotto accusa anche il tentativo di cessione a Bakusteel, che secondo AVS “non dispone delle competenze industriali necessarie e ha mostrato interesse solo per il rigassificatore, non per la produzione di acciaio”.
Per i due esponenti, è arrivato il momento di riconoscere la fine del ciclo produttivo dell’ex Ilva. “Occorre spostare subito l’attenzione sull’anello più debole: i lavoratori. Attivare tutte le forme di welfare, dai prepensionamenti agli incentivi all’esodo, compresi i risarcimenti per l’amianto”, propongono.
AVS invoca un utilizzo concreto e immediato dei fondi JTF (Just Transition Fund) e CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo), l’indizione di bandi per favorire la diversificazione economica e la creazione di nuove filiere occupazionali. “Si dia inizio a un processo reale di transizione per il territorio, perché la priorità è la tutela delle persone e della salute pubblica. Questa è la nostra proposta come Alleanza Verdi e Sinistra, e come cittadini responsabili”, concludono.
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