Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

foto Todaro/AntennaSud

AVS: “Dopo Afo1, si pensi a un futuro senza acciaieria”

centered image

centered image

D’Amato e Mariggiò: “Serve svolta su lavoro e ambiente: operai primi da tutelare, basta scaricabarile”


“Cos’altro deve accadere perché si prenda atto che gli impianti dell’ex Ilva non reggono più? È tempo di guardare oltre e pensare a un futuro senza acciaieria”. È quanto affermano in una nota Rosa D’Amato, parlamentare europea e commissaria di Europa Verde Puglia, e Gregorio Mariggiò, co-portavoce provinciale dell’Alleanza Verdi e Sinistra a Taranto.

Secondo i due rappresentanti di AVS, la recente vicenda che ha coinvolto l’Altoforno 1, colpito da un grave incendio e ora sotto sequestro, rappresenta l’ennesima conferma delle gravi criticità strutturali dello stabilimento siderurgico. “L’impianto era già in condizioni disastrose e con tutta probabilità non sono state eseguite le necessarie manutenzioni. Dopo l’incidente, i Commissari – presenti al Made in Steel – non hanno agito con la tempestività richiesta”.

Rosa D’Amato e Gregorio Mariggiò

D’Amato e Mariggiò sostengono che “le attività di messa in sicurezza potevano essere avviate anche nell’ambito della procedura d’emergenza, impedendo al sequestro di bloccare eventuali interventi”. Invece, osservano, si è preferito attribuire la responsabilità alla magistratura, scaricando su di essa le conseguenze di una gestione commissariale ritenuta inadeguata e di una procedura di vendita in stallo.

Sotto accusa anche il tentativo di cessione a Bakusteel, che secondo AVS “non dispone delle competenze industriali necessarie e ha mostrato interesse solo per il rigassificatore, non per la produzione di acciaio”.

Per i due esponenti, è arrivato il momento di riconoscere la fine del ciclo produttivo dell’ex Ilva. “Occorre spostare subito l’attenzione sull’anello più debole: i lavoratori. Attivare tutte le forme di welfare, dai prepensionamenti agli incentivi all’esodo, compresi i risarcimenti per l’amianto”, propongono.

AVS invoca un utilizzo concreto e immediato dei fondi JTF (Just Transition Fund) e CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo), l’indizione di bandi per favorire la diversificazione economica e la creazione di nuove filiere occupazionali. “Si dia inizio a un processo reale di transizione per il territorio, perché la priorità è la tutela delle persone e della salute pubblica. Questa è la nostra proposta come Alleanza Verdi e Sinistra, e come cittadini responsabili”, concludono.

About Author

centered image