Turco (M5S): “Su ex Ilva Urso ha fallito, deve dimettersi”
Per il vicepresidente pentastellato, la soluzione passa da una decisa inversione di rotta: “Nazionalizzazione immediata”

“È arrivato il momento che il ministro Urso torni sulla Terra, perché la partita dell’ex Ilva si gioca qui, non su Marte”. Con queste parole, Mario Turco, vicepresidente del MoVimento 5 Stelle e coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa, interviene duramente sulla gestione della crisi della ex acciaieria tarantina, puntando il dito contro le recenti dichiarazioni del titolare del Mimit.
“Ieri il ministro parlava di riattivare tre altoforni nei prossimi mesi, quando la realtà è ben diversa: oggi l’intero impianto è fermo e nessun altoforno risulta in funzione. Anche l’AFO 4 ha cessato l’attività per manutenzione, al fine di scongiurare un disastro analogo a quello dell’AFO 1, esploso a seguito di interventi strutturali fallimentari e tuttora sotto sequestro”, ha spiegato Turco.
Nel mirino del pentastellato anche l’ultima uscita pubblica del ministro, accusato di ricattare la città di Taranto: “Oggi Urso brandisce la minaccia che l’indecisione della città possa far crollare l’intero sistema siderurgico nazionale. In realtà, è lo stesso governo ad aver già determinato la chiusura di fatto dello stabilimento, dilapidando oltre 1,5 miliardi di euro in due anni, senza ottenere alcun risultato”.
Turco richiama inoltre le numerose interrogazioni parlamentari presentate dal M5S, rimaste, a suo dire, senza risposte. “Il tempo degli alibi è finito. A Taranto la produzione è azzerata, migliaia di lavoratori sono sospesi in un limbo, mentre a Roma si rincorrono promesse vuote, senza tutele ambientali, senza coperture finanziarie e senza un vero piano industriale”.
Per il Movimento 5 Stelle, la soluzione passa da una decisa inversione di rotta: “È necessaria la nazionalizzazione immediata dello stabilimento, affiancata da un piano serio di rilancio produttivo e sostenibile, fondato su una vera transizione all’idrogeno verde, una riconversione industriale diversificata del territorio, bonifiche ambientali e tutele occupazionali».
Infine, l’affondo personale contro il ministro: «Chi ha fallito in modo così evidente deve trarne le conseguenze. Urso dovrebbe dimettersi per manifesta inadeguatezza. La siderurgia è un asset strategico nazionale, ma deve rispettare l’ambiente, la salute dei cittadini e la dignità dei lavoratori. O si sceglie un percorso industriale coraggioso e di lungo periodo oppure si abbia il coraggio di ammettere di aver abbandonato Taranto e l’intero Paese alla desertificazione industriale».