Taranto: Ecco i diplomati del primo lockdown

Cultura, musica e spettacolo
13.02.2021 01:32

Generazione covid a rapporto. A quasi un anno dalla pandemia da coronavirus, l’istituto Masterform di Taranto riabbraccia i diplomati del 2020. Sono infatti stati consegnati i diplomi agli studenti che hanno conseguito la maturità subito dopo il primo lockdown di marzo. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla coordinatrice delle attività didattiche, la professoressa Mariarosaria Donadei, e dal direttore, Gianluigi Palmisano, che giovedì 11 febbraio hanno voluto ospitare nella sede della scuola, in via Umbria 166, un gruppo di studenti tra coloro che sono risultati più meritevoli conseguendo 100/centesimi ai primi tribolati esami di maturità dell’era del covid-19. In rappresentanza di tutti i diplomati Masterform dell’anno scolastico 2019-2020, per adempiere alle disposizioni anti-covid, sono intervenuti gli alunni Luigia Spinola, Erika Gallo, Lorenzo Bruno e Gemma Fornaro, quattro dei sei che hanno ottenuto la maturità con il massimo dei voti, tutti iscritti all’Università. Non erano presenti due che sono già partiti all’estero. E proseguirà gli studi fuori dall’Italia per conseguire un titolo internazionale anche Luigia Spinola che però non ha ancora potuto spiccare il volo. “Studierò in America - racconta la giovane studentessa - ma al momento la partenza è stata bloccata per via del coronavirus. Penso sia stato un segno del destino perché ho potuto partecipare a questo evento e rimettere piede nella scuola che ha cambiato il mio destino”. D’accordo anche Erika Gallo, che ora studia Lingue all’Università di Lecce: “In questa scuola mi sono sentita incoraggiata e sono andata avanti ottenendo una seconda possibilità che pensavo di non poter avere. Sono felicissima”. Per questi studenti, l’anno scolastico 2019/2020 si è concluso a distanza a causa della brusca insorgenza del coronavirus. “Quest’anno - avverte la prof Donadei - eravamo preparati alla didattica a distanza, sapevamo che da un momento all’altro avremmo potuto ritrovarci a dover fare lezione attraverso un monitor. E così è stato. Ma lo scorso no. Ci hanno strappato le nostre classi dalla sera alla mattina ed è stato terribile, soprattutto per i nostri ragazzi. Abbiamo un’utenza di studenti che trovano tra le nostre mura una seconda casa e insieme diventiamo una famiglia. Non facciamo solo didattica, ma, come in tutte le famiglie, affrontiamo ogni tipo di problema e superiamo insieme le difficoltà. Lo scorso anno abbiamo rivisto questi nostri alunni durante gli esami di maturità, ma non è stata la stessa cosa. C’era la tensione del colloquio, c’era la paura di essere tornati a scuola dopo mesi di lockdown. Volevamo quindi ricreare un momento tutto nostro ed abbiamo approfittato della consegna dei diplomi. Purtroppo non abbiamo potuto accogliere tutti i ragazzi perché le normative anti-covid non lo consentono, ma è stato bello riaprire le porte della nostra Aula Magna all’interno della quale ci sono degli splendidi graffiti che ritraggono i momenti più significativi de “L’Attimo fuggente”, un film al quale siamo particolarmente legati”. Mariarosaria Donadei ha per l’occasione omaggiato gli ex alunni con una copia dell’ultimo libro dello scrittore Alessandro d’Avenia: “L’appello”, che racconta di un prof di Scienze, Omero Romeo, cieco proprio come il suo celebre omonimo greco. “Questo libro - dice la Donadei - mi ha particolarmente colpito perché, nonostante fosse non vedente, questo prof è riuscito ad osservare i suoi studenti con uno sguardo più profondo di altri docenti. Ed è con questi “occhi” che anche noi cerchiamo di guardare i nostri ragazzi, scrutando nel loro animo più che assegnando loro uno sterile voto”.

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