Ex Ilva, Turco: “Nessuna riconversione, solo fumo negli occhi”
“Il rinvio della vendita a Baku Steel certifica l’ennesimo fallimento di un Governo senza visione. Idrogeno verde e bonifiche, unica via per Taranto”

L’ennesimo slittamento della vendita dell’ex Ilva a dicembre rappresenta, per il senatore Mario Turco, vicepresidente e coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa del Movimento 5 Stelle, l’ulteriore dimostrazione del fallimento dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni nella gestione dello stabilimento siderurgico di Taranto.
In una nota, Turco ha criticato duramente la linea del Governo, definendola l’ennesima tappa di una strategia fallimentare che continua a ignorare i diritti della comunità, la salute dei cittadini e le reali esigenze del territorio. Il senatore ha poi preso posizione sulle recenti dichiarazioni del ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso, che ha annunciato un nuovo accordo di programma e il prossimo rilascio di una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Secondo Turco, il documento in preparazione non prevede la dismissione degli impianti più inquinanti né un percorso credibile di riconversione ecologica del sito industriale.
Il rappresentante del M5S ha ribadito il rifiuto del suo movimento verso qualsiasi AIA che consenta la prosecuzione della produzione a carbone e l’installazione di un inceneritore per lo smaltimento delle plastiche, definendo tali soluzioni ulteriormente dannose sotto il profilo ambientale e sanitario. Critico anche il giudizio sul progetto di realizzazione di un rigassificatore nel porto di Taranto, considerato un ulteriore passo verso la dipendenza dalle fonti fossili e un aumento dei rischi per lavoratori e popolazione.
Per Turco, l’accordo di programma così come prospettato rappresenta soltanto un’operazione di facciata: “Un’intesa che non preveda la chiusura graduale delle fonti inquinanti, un piano concreto per le bonifiche e progetti di riconversione credibili e occupazionali, è destinata a rimanere soltanto carta straccia. Taranto ha già pagato un prezzo altissimo e adesso è il momento di cambiare pagina”, ha dichiarato.
Il Movimento 5 Stelle, ha proseguito il senatore, mantiene ferme le sue proposte storiche: dismissione graduale e definitiva del ciclo integrale e degli impianti a carbone, riconversione industriale sostenibile attraverso forni elettrici alimentati a idrogeno verde, rilancio del settore portuale, della cantieristica navale, del turismo, dell’agricoltura e delle filiere innovative, avvio delle bonifiche ambientali con fondi vincolati e tempistiche chiare, oltre alla garanzia occupazionale per tutti i lavoratori coinvolti tramite progetti alternativi con la partecipazione attiva del pubblico.
“Se il governo immagina di risolvere la crisi di Taranto con qualche promessa a Baku Steel e un rigassificatore, commette un grave errore di prospettiva. Il futuro della città non può continuare a poggiare sull’inquinamento. Servono visione, coraggio e rispetto vero per una comunità che vuole finalmente voltare pagina”, ha concluso Turco.