Piero Bitetti (foto Massimo Todaro)
Piero Bitetti (foto Massimo Todaro)

A pochi giorni dalla proclamazione ufficiale a sindaco, Piero Bitetti prende posizione su uno dei temi più rilevanti per il futuro della città: il procedimento dell’AIA e il nuovo accordo di programma che coinvolge il polo industriale ex Ilva. In una nota, il neo eletto primo cittadino esprime un messaggio chiaro: “Taranto non firmerà accordi già scritti altrove”.

Bitetti apre al confronto con il ministro Urso, ma pone subito una condizione imprescindibile: il metodo deve cambiare. “La partecipazione del Comune non è un atto formale o simbolico: è una condizione di legittimità democratica. Taranto non è chiamata a ratificare decisioni prese altrove, ma a essere protagonista”, afferma.

Pur non disponendo ancora dei contenuti del nuovo accordo, Bitetti ribadisce la necessità di avviare un percorso di co-progettazione pubblico e strutturato, che veda coinvolti non solo il Comune, ma anche Regione, Governo, Commissione europea, parti sociali e società civile.

Il sindaco eletto richiama inoltre le criticità già evidenziate dall’Unione Europea, che ha censurato l’Italia per la mancata trasparenza nel riesame dell’AIA e l’esclusione delle comunità locali dai processi decisionali. “Non si può parlare di transizione green se le comunità sono ai margini, mentre le aziende trattano in via riservata i temi ambientali e industriali di maggiore impatto”, sottolinea.

Al centro del suo intervento, anche la tutela del lavoro: “Non possiamo accettare che la sicurezza nei reparti venga sacrificata, che la manutenzione sia ferma da anni e che si risponda alle crisi solo con cassa integrazione e precarietà”, spiega chiedendo impegni vincolanti su sicurezza, tracciabilità degli appalti, continuità occupazionale e strumenti di protezione sociale per lavoratori diretti e dell’indotto.

Infine, Bitetti ribadisce la natura del mandato ricevuto: “Il mio mandato non è firmare accordi preconfezionati. Il mio mandato è dare voce e garanzie a una città che per troppo tempo è stata ignorata”.