Michele Emiliano
Michele Emiliano

Nuove gravi minacce sono state rivolte al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, finito nel mirino di ignoti dopo la sua decisione di interrompere i rapporti istituzionali con il governo israeliano, a seguito degli ultimi sviluppi del conflitto a Gaza.

Due messaggi privati, contenenti pesanti intimidazioni, sono comparsi sul profilo Instagram del governatore tra lunedì e martedì. Da un account anonimo sono giunti insulti come “nazista” e “sionista”, oltre a un’esplicita minaccia: “Faremo saltare in aria te e quella Regione di m…”.

Michele Emiliano ha immediatamente sporto denuncia, recandosi in Questura e consegnando agli inquirenti gli screenshot dei messaggi. La vicenda è ora oggetto di indagini da parte della Digos e della Polizia Postale, impegnate a risalire all’identità del mittente e a valutare il livello di rischio. Secondo quanto riferito, la situazione potrebbe essere discussa nei prossimi giorni dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che vaglierà eventuali misure di tutela per il governatore pugliese.

Le minacce sono giunte dopo che Emiliano, primo presidente di Regione in Italia a compiere questa scelta, aveva deciso la sospensione di ogni collaborazione istituzionale con Israele, definendo le azioni militari a Gaza come un “genocidio”.

In una successiva dichiarazione, Emiliano ha commentato: “Sono abituato da anni alle minacce di morte e ai tentativi di attentato della Sacra Corona Unita, che ha cercato più volte di fermare la mia attività antimafia. Tuttavia, sono sconcertato dal fatto che la nostra iniziativa per fermare quella che riteniamo essere una pulizia etnica contro i palestinesi abbia suscitato reazioni così violente da parte di sostenitori del governo israeliano”.

Il governatore ha voluto sottolineare di non avere alcuna ostilità verso il popolo israeliano: “Il nostro dissenso è rivolto esclusivamente all’attuale governo Netanyahu e alle sue politiche”.

Emiliano ha infine ribadito la determinazione a portare avanti la sua azione: “Non arretreremo di un millimetro. Ciò che stiamo subendo noi è nulla rispetto al dolore di madri e padri palestinesi e israeliani che hanno perso i propri figli per l’incapacità della comunità internazionale di imporre una pace giusta e duratura”.

Il presidente della Regione Puglia ha concluso con un appello alla pace: “La nostra lotta civile e non violenta non si fermerà fino alla conquista della Pace”.