Ex Ilva, Bonelli e D’Amato: “Riesame AIA irregolare, Governo si fermi”
Denuncia di Alleanza Verdi-Sinistra: “Nessuna tutela per la salute, Emiliano intervenga”

“Il Riesame AIA rappresenta un’autorizzazione in bianco. Il Governo Meloni deve fermarsi immediatamente”. È l’appello lanciato da Angelo Bonelli, deputato e co-portavoce nazionale di Europa Verde, da Rosa D’Amato, commissaria regionale, e dai candidati Fulvia Gravame e Antonio Lenti della lista Alleanza Verdi e Sinistra.
Secondo quanto riferito dai rappresentanti ambientalisti, la bozza del Parere Istruttorio Conclusivo, acquisita non tramite pubblicazione ministeriale, ma per vie informali, conterrebbe previsioni sconcertanti. “Il testo è pieno di rinvii a studi e indagini future da parte del gestore e ipotizza il riavvio dell’AFO 5 nel 2028, adeguamenti impiantistici tra il 2028 e il 2034, mentre molte prescrizioni ambientali risultano ancora disattese”.
Accuse al Ministero della salute
Preoccupazioni sono state espresse anche in merito alla posizione del Ministero della Salute, accusato di aver ignorato le osservazioni dell’Istituto Superiore di Sanità. “Il Ministero afferma che le prescrizioni ambientali erano già ottemperate ad agosto 2023, ma pochi giorni dopo lo stesso governo ha emanato il DM 278 per concedere ulteriori proroghe”, sottolineano gli esponenti dei Verdi. A essere ancora esclusa dall’AIA è, tra l’altro, la centrale termoelettrica, le cui emissioni, secondo l’ISS, incidono pesantemente sulla valutazione del danno sanitario. Viene inoltre criticata la sminuizione della Valutazione del Danno Sanitario condotta dall’ARPA Puglia nel 2021, definita dallo stesso esperto ministeriale come riferita a uno scenario superato. “Ma il piano ambientale, che avrebbe dovuto migliorare la situazione, non è stato mai completato”, denunciano.
”Emiliano impugni decreto, ha tempo fino al 23 maggio”
Al centro dell’attacco anche il DL 03/2025, che – secondo Alleanza Verdi e Sinistra – esautora la Regione Puglia da prerogative costituzionali in materia sanitaria. “Il presidente Michele Emiliano ha tempo fino al 23 maggio per impugnare il decreto davanti alla Corte Costituzionale. Chiediamo che affidi immediatamente incarico all’avvocatura regionale”.
”Denunceremo il Governo italiano”
Il gruppo annuncia azioni concrete anche a livello europeo e nazionale. “Denunceremo il Governo italiano alla Commissione Europea per mancato rispetto delle direttive su trasparenza, pubblicità degli atti, qualità dell’aria e direttiva IED”. In parallelo, interrogazioni parlamentari saranno presentate da Angelo Bonelli e da altri esponenti del gruppo alla Camera, rivolte ai ministri Urso e Schillaci.
In caso di rilascio definitivo dell’AIA, i Verdi chiedono che la Regione Puglia proceda con un ricorso al TAR, contestando l’illegittimità costituzionale del decreto. “Prescrizioni numerose e stringenti non basteranno a tutelare ambiente e salute. Solo la bonifica dei 15.000 ettari dell’area industriale e un piano di riconversione economica con fondi come il JTF e il CIS, destinati a ricerca, formazione e welfare, possono garantire un futuro sostenibile e occupazione stabile”.
“Ruolo cruciale dei prossimi amministratori locali”
I rappresentanti di Alleanza Verdi e Sinistra concludono evidenziando il ruolo cruciale che avranno i futuri amministratori locali: “Il prossimo sindaco e il consiglio comunale di Taranto dovranno pretendere attenzione e interventi. I nostri eletti saranno parte attiva nella difesa della salute pubblica”.