“Sono traumatizzato, è stata una cosa molto brutta. Appena l’ho acceso ho visto solamente una cosa bianca che passava davanti e poi mi sono ritrovato a terra. Mi sono detto solo una frase: “sono morto”…”.
A parlare con ‘La Vita in Diretta’ è il minorenne che nella serata di domenica 19 marzo, a Taranto, ha appiccato il fuoco a un falò abusivo poi esploso. “Sono stato fortunato, queste sono le cose che riesco a dire seriamente – aggiunge il giovane che ricorda -: Ho visto fuoco da tutte le parti, bambini e ragazzi che gridavano. Poi, mi è venuto incontro un ragazzo che mi ha preso e non ho capito più niente”.
Il falò, realizzato per la festa di San Giuseppe nel rione Tamburi, era programmato da mesi: “Sono stati giorni lavorativi – ha proseguito il minorenne -. Autorizzazione? No, da nessuna parte. Era una cosa nostra, è sempre una tradizione, dovevamo rispettarla, soprattutto per le persone che ci venivano a guardare. Ieri stava il macello di persone”.
”Abbiamo una denuncia – conclude – è stato schedato papà, sicuramente pagheremo i danni di tutte le palazzine e delle macchine che sono state rotte. Non lo rifarei mai”.
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