Taranto verso la Città Metropolitana: l’UDC rilancia il dibattito politico
Gianfranco Chiarelli propone un piano ambizioso per il futuro del capoluogo jonico in vista delle comunali

In vista delle elezioni comunali, si accende il dibattito sul futuro istituzionale di Taranto. A lanciare una proposta concreta e di ampio respiro è l’on. Gianfranco Chiarelli, commissario regionale dell’UDC, che rilancia l’idea di trasformare il capoluogo jonico in Città Metropolitana, sottolineandone vantaggi economici, amministrativi e sociali.
«Per tirarsi fuori dall’ordinario servono idee ed impegni straordinari», ha dichiarato Chiarelli, richiamando la necessità di visione e pragmatismo. Il deputato ha chiarito che «non ci sono miracoli all’orizzonte né soluzioni calate dall’alto», ma solo un’opportunità concreta da cogliere in un momento cruciale per la città. L’elevazione a Città Metropolitana, secondo l’UDC, rappresenterebbe proprio questa occasione.
I benefici economici sono al centro della proposta. Citando un’analisi de Il Sole 24 Ore, Chiarelli ha ricordato come «le città con statuto speciale godano di risorse finanziarie triple rispetto a quelle in regime ordinario», grazie a fondi statali e comunitari. Un incremento di bilancio che permetterebbe a Taranto di affrontare con maggiore efficacia la carenza di trasferimenti e il taglio alla spesa pubblica, in settori strategici come il sociale, la sanità e la cultura.
Accanto a ciò, l’UDC propone la creazione di una No Tax Area estesa a tutta la provincia, destinata a favorire l’insediamento di imprese attraverso un regime fiscale vantaggioso. Un modello che potrebbe stimolare investimenti, creare occupazione e ridare slancio al tessuto produttivo locale.
Secondo Chiarelli, con la riforma Delrio che ha di fatto superato le Province, le Città Metropolitane sono divenute strumenti di coordinamento amministrativo e pianificazione strategica tra il capoluogo e i comuni limitrofi, ruolo oggi difficile da esercitare con gli attuali assetti istituzionali.
«Se lo Stato desidera veramente aiutare Taranto a fronteggiare le sfide legate a un modello di sviluppo superato e al prezzo umano pagato in decenni di industrializzazione forzata, è ora di passare dalle parole ai fatti. Taranto lo merita», ha concluso l’onorevole, chiedendo una giustizia collettiva che non sia solo simbolica, ma realmente trasformativa.
Le linee tracciate dall’UDC delineano così un programma ambizioso e articolato, pensato per rilanciare Taranto non solo sul piano economico, ma anche sociale e culturale.