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Regione Puglia diffida Rsa: “Non chiedete arretrati alle famiglie”

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La Regione Puglia ha diffidato le Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) dal richiedere alle famiglie il pagamento di arretrati sulle rette. La decisione arriva a seguito dell’adeguamento alla normativa nazionale, che ha modificato la ripartizione dei costi tra il sistema sanitario e i cittadini.

Con il decreto del 12 gennaio 2017, i Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono stati aggiornati stabilendo che metà della retta debba essere a carico del sistema sanitario e l’altra metà delle famiglie. In Puglia, fino al 30 giugno 2023, il 70% della retta era coperto dal Servizio sanitario regionale, mentre il restante 30% spettava ai familiari. Dal 1° luglio 2023, la quota è stata uniformata al principio del 50 e 50.

La Regione sottolinea che l’importo complessivo delle rette è rimasto quasi invariato (da 100,80 euro a 100,33 euro al giorno), ma la modifica della ripartizione ha comportato un aumento della spesa per le famiglie. Per i malati di Alzheimer, che fino a giugno 2023 usufruivano di una tariffa giornaliera di 130 euro con un contributo del sistema sanitario di 91 euro, la quota è stata uniformata alla nuova tariffa unica di 100,33 euro.

La Regione ribadisce che le Rsa non possono richiedere il pagamento di arretrati e che la questione è attentamente monitorata dagli uffici dell’assessorato alla Sanità.

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