Un numero crescente di operatori d’esercizio di Kyma Mobilità sta abbandonando il proprio incarico per cercare migliori condizioni di lavoro altrove. A segnalarlo è il sindacato UGL Autoferrotranvieri, attraverso una nota del segretario aziendale Riccardo Lupoli, che denuncia una situazione di forte malcontento tra i lavoratori.

Secondo quanto riportato, circa trenta autisti avrebbero deciso di partecipare a un concorso bandito dal Ministero della Giustizia per la selezione di conducenti, puntando a una nuova occupazione stabile e meno logorante.

La scelta, spiega Lupoli, sarebbe dettata da condizioni lavorative ritenute insostenibili: turni frazionati, anche nei giorni festivi, nastri lavorativi lunghi fino a 10 ore, retribuzioni giudicate inadeguate rispetto al carico di responsabilità e difficoltà nella gestione del tempo familiare.

A peggiorare il quadro, si aggiunge il carico psicologico derivante dal confronto con utenza problematica, episodi di aggressività a bordo, condizioni viarie difficili, degrado urbano e l’assenza di misure adeguate per garantire la sicurezza del personale viaggiante.

Particolare indignazione suscita la questione dei parcheggi a pagamento ai capolinea di Porto Mercantile e Cimino, dove gli stessi dipendenti, secondo quanto riferito, sarebbero tenuti a versare il costo della sosta nei luoghi di lavoro.

“Oggi la professione di autista non è più attrattiva come un tempo, e i giovani si allontanano da questa realtà - afferma Lupoli -. Una volta AMAT rappresentava un’eccellenza locale, oggi invece assistiamo a una fuga costante di personale qualificato”.

Il sindacato propone una maggiore apertura al dialogo tra azienda e dipendenti, finalizzata a raccogliere proposte, suggerimenti e segnalazioni da parte del personale. “Solo attraverso l’ascolto e il riconoscimento del lavoratore come risorsa fondamentale sarà possibile invertire la tendenza”.

Lupoli conclude sottolineando l’importanza di tutelare il benessere psico-fisico degli operatori, anche alla luce dei progetti futuri in ambito di mobilità urbana, come l’introduzione del servizio BRT (Bus Rapid Transit). “Il comfort del viaggio non deve essere garantito solo all’utenza, ma anche a chi ogni giorno guida questi mezzi”.