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La Lega Serie A pronta a cambiare il calcio italiano: ecco le proposte

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La Lega Serie A si prepara a rivoluzionare il calcio italiano. La tanto attesa riforma voluta dai club è pronta per essere presentata alla FIGC. Il documento, come riportato da ‘Repubblica‘, conta dodici articoli e quarantacinque voci, includendo proposte insolite e rivoluzionarie. Si tratta di un piano che mira a migliorare diversi aspetti del sistema, dai quesiti economici legati agli stipendi e agli acquisti dei giocatori, fino alle questioni arbitrali. Una delle novità più significative è l’introduzione del concetto di “salary cap“, una misura già in uso in altri paesi come la Spagna, volta a evitare stipendi sproporzionati rispetto al fatturato reale dei club. Inoltre, si propone di stabilizzare i bilanci prima di avviare nuovi acquisti.

Un’altra importante proposta riguarda l’utilizzo del VAR, con l’introduzione della Challenge, che consentirebbe a ogni squadra di richiedere direttamente l’intervento della tecnologia una o due volte a partita. Questa idea è stata ampiamente discussa in Serie A, anche dopo le dichiarazioni del presidente della Salernitana, Danilo Iervolino, in seguito al derby perso contro il Napoli.

La Serie A intende anche adottare contratti più lunghi per i calciatori, estendendoli fino a otto anni, seguendo l’esempio della Premier League e superando il limite di cinque anni fino ad ora imposto nel calcio italiano. Si prevede inoltre un abbassamento automatico del 30% degli stipendi dei giocatori per le squadre retrocesse e una riduzione del numero di club in Serie C, con criteri più selettivi per l’iscrizione.

Una delle proposte più audaci riguarda l’introduzione di arbitri professionisti indipendenti dalla FIGC nel campionato di Serie A. Inoltre, si propone una riforma della Coppa Italia, riducendo il numero di partite e rendendo alcune di esse valide sia per la coppa che per il campionato, con la qualificazione automatica alle coppe europee per entrambe le finaliste.

Infine, si prevede di sottoporre un dossier a UEFA e FIFA per chiedere una revisione dei calendari attualmente sovraccarichi di impegni.