Tokyo 2020: Mauro De Filippis, ‘Sono io il primo avversario di me stesso’

L’esperto tiratore tarantino va alle Olimpiadi da primo nel ranking ISSF

ALTRI SPORT
23.07.2021 11:54

(di Tullio Luccarelli) Finito il conto alla rovescia, partono le Olimpiadi di Tokyo. L’Italia ha una nutrita rappresentanza, tra cui quattro atleti provenienti dalla città di Taranto (cinque rappresentanti ionici più Roberta Chyurlia, arbitro di Judo). Nella terra del Sol Levante, Taras spedisce ai giochi olimpici i suoi migliori atleti, élite nelle rispettive discipline: Mauro De Filippis è il “nonno” della spedizione ionica. Nato il 10 agosto ’81, concorrerà nel tiro a volo, specialità trap. Un uomo di valori, maturo che vive e parla di sport. TimeOut ha avuto il piacere di intervistarlo prima dell’inizio dei giochi. La concreta possibilità di vivere il sogno a cinque cerchi l’ha avuta tre anni fa, con un bronzo ai campionati mondiali in Corea, specialità trap team, come egli stesso racconta. «Il sogno è stato coltivato sin da quando ho iniziato a praticare questo sport. L’idea di poter prendere parte a questa Olimpiade è nata quando fui convocato e poi vinsi la tappa di coppa del mondo in Corea, nel 2018, all’inizio del percorso di qualificazione per Tokyo 2020. È stato un lungo cammino che mi ha permesso di crescere come atleta e come uomo». L’esperto tiratore va a Tokyo da primo nel ranking ISSF, (International Shooting Sport Federation); questo lo pone sicuramente tra i favoriti alla vittoria finale, una condizione che potrebbe portare pressione. «No, mi dà coscienza di poter realizzare qualcosa di importante; la consapevolezza che il percorso intrapreso è quello giusto. Rappresentare una Nazione che nel tiro a volo ha sempre fatto bene e che è leader al mondo nella produzione degli strumenti, induce a pensare che devidifendere qualcosa di importante. Vivo il tutto serenamentetuttavia». Anche se primo nel ranking, ci saranno sicuramente degli ostici avversari da affrontare. «Ce ne sono tanti che possono far benissimo e il livello internazionale è cresciuto. Poi si sa, questo sport, più di altri, rende difficili i pronostici. Basta poco per cambiare la scala dei valori attesi. Ma l’avversario da battere veramente risiede in sé stessi. Vinci quando riesci a battere te stesso». La pedana di Tokyo sarà il primo avversario per Mauro De Filippis. «È un impianto nuovo e per la prima volta nella storia non è stato possibile effettuare il torneo preolimpico. Pare richiami quella di Londra, ma sarà tutto da scoprire. Abbiamo svolto molti allenamenti a Lonato, che è una pedana di grande visibilità, come riteniamo sia quella giapponese». Partecipare alla gara trap maschile permetterà all’Italia di prendere parte anche alla gara mixed e De Filippis, essendo l’unico azzurro qualificato, vi parteciperà, assieme ad una tra Silvana Stanco e Jessica Rossi. «Nelle ultime competizioni internazionali, il c.t. Albano Pera, ha provato entrambe le soluzioni. Non lascia nulla al caso e avrà tratto le sue conclusioni dopo attente valutazioni. Dal mio canto sono fiero di avere al mio fianco, in ogni caso, una professionista di eccezionale valore. Sono entrambe valide e serie: lo hanno dimostrato più volte. Sarà comunque la miglior compagna che si possa avere». Dopo aver strappato il biglietto per Tokyo agli Europei di Osijek, Mauro De Filippis ha passato alcuni giorni nella sua Taranto; i suoi genitori avranno speso sicuramente parole di elogio per lui, parole vere e genuine. «Quello che mi hanno sempre detto nella vita: di divertirmi e godermi al massimo l’esperienza. Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia ricca. Ricca di valori. Quei valori mi sono stati trasmessi e ne sarò sempre grato». Valigia piena di sogni e certezza alla partenza. «Quando sono partito, ho chiuso nella valigia la certezza d’aver fatto tutto ciò che era necessario. Se mancherà qualcosa potrò fare affidamento su un’équipe di valore inestimabile». Stessa valigia, ma percorso inverso. Al rientro si spera che il bagaglio pesi un po’ di più, forse. «La speranza, il sogno, sin da piccoli, è quella… e se dovessi riuscire a realizzarlo… non la metterei in valigia ma la terrei al collo». L’atleta ionico ci ricorda le sue date di gara. «In pedana si va il 28 e 29 con la gara di trap individuale; il 31 ci sarà la mixed». Un simbolo di rinascita per Taranto e tutto il territorio dei due mari. Taras spedisce nella capitale orientale uno dei suoi diamanti; l’uomo d’esperienza, uno dei favoriti nel trap, mirando l’oro olimpico. Si spera che le orme di Mauro ricalchino quelle di un suo illustre collega, oggi residente al MArTA, il pluridecorato Atleta di Taranto. Ad Maiora a Benedetta, Silvia, Antonella e Mauro. Taranto è orgogliosa di voi. È con voi.

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