Vito Ladisa (foto Peppe Carucci)
Vito Ladisa (foto Peppe Carucci)

Anche Vito Ladisa, presidente del Taranto, interviene nella polemica scoppiata dopo le dichiarazioni del giornalista Enzo Magistà, che in una trasmissione su Rai3 ha parlato di “cozza tarantina coltivata nella diossina”.

In un post social, Ladisa ha difeso la produzione locale ricordando che le cozze del secondo seno del Mar Piccolo sono sicure e certificate grazie a controlli rigorosi condotti da ARPA Puglia: “E. coli <230 UFC/100g, diossine/PCB ~2,5 pg/g, dati 2025”.

Ladisa ha sottolineato come la cozza nera tarantina sia stata riconosciuta dal 2023 come Presidio Slow Food, simbolo di qualità e identità territoriale. “Taranto è una città che rinasce, con una comunità resiliente che guarda al futuro” ha scritto, ricordando anche i progetti di bonifica finanziati con il Just Transition Fund UE (796 milioni di euro), che stanno trasformando il territorio con pratiche innovative e sostenibili, come l’uso della canapa biodegradabile negli allevamenti.

“Vieni a conoscere la Taranto vera fatta di gente accogliente, mare che racconta storie e sapori autentici. Le cozze certificate sono un orgoglio e un patrimonio da difendere”, ha concluso Ladisa.