“Questo silenzio è un affronto ai lavoratori, ormai verso il burrone. E Pichetto Fratin tace fuggendo dalle responsabilità”
Sempre più serrato lo scontro politico attorno al futuro dell’ex Ilva di Taranto. Intervenendo in Aula, Francesco Boccia, presidente del gruppo Pd al Senato, ha accusato il Governo Meloni di non fornire risposte chiare sulla vertenza che riguarda migliaia di lavoratori e imprese dell’indotto.
Durante il question time a Palazzo Madama, il senatore dem ha puntato il dito contro Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’ambiente, reo, a suo dire, di aver “evitato ogni responsabilità e mancato di rispondere alle domande fondamentali”.
“Cosa è accaduto davvero dopo l’incidente del 7 maggio? Cosa farà il governo se Baku Still Company dovesse recedere? È prevista una nazionalizzazione dell’impianto siderurgico?”, ha chiesto Boccia sottolineando come a tali quesiti, di rilievo strategico e sociale, non sia stata data alcuna risposta.
Boccia ha rinnovato la solidarietà del Partito Democratico ai lavoratori diretti e indiretti coinvolti nella crisi dell’acciaieria. “Ancora una volta migliaia di persone si ritrovano sull’orlo di un burrone, senza certezze, senza tutele, senza piani concreti”, ha dichiarato.
Boccia ha inoltre criticato duramente il rinvio della Conferenza dei servizi sull’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), spostata dal 5 al 21 maggio. “Il Governo, che ora accusa altri soggetti istituzionali, è lo stesso che ha chiesto il rinvio. Eppure Pichetto non lo ha ammesso nemmeno oggi in Aula”, ha incalzato.
“Il linguaggio della transizione ecologica e della decarbonizzazione è scomparso dalla narrazione del ministro”, ha aggiunto Boccia chiedendo trasparenza sui contenuti dell’AIA in discussione.
Infine, Boccia ha sollevato dubbi sulla tenuta degli accordi con la Baku Still Company, anche alla luce del raffreddamento nei rapporti energetici tra l’Italia e l’Azerbaigian: “Se la riduzione dell’import di gas azero dovesse incidere negativamente sugli impegni di Baku sull’Ilva, cosa intende fare il governo? Nessuna risposta. Continueremo a incalzare in tutte le sedi per tutelare un sito produttivo strategico per il Sud e per tutto il Paese”, ha concluso Boccia.
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