Emergenza caro bolletta, il grido degli autotrasportatori

CRONACA
12.10.2023 08:52

Continua l'emergenza del caro benzina, una problematica che sta pesantemente incidendo sui bilanci aziendali delle imprese di autotrasporto e per cui urgente trovare delle soluzioni immediate. Giacinto Fallone e Gabriele Pantaleo, referenti della categoria degli autotrasportatori di Casartigiani Taranto, spiegano quanto siano esagerate e insostenibili le tariffe per gli utenti della strada costretti a viaggiare per lavoro. 

Per Pantaleo, sarebbe colpa del «sistema che non funziona» e spiega: «Un mezzo dovrebbe fatturare lordo, dagli 8 mila ai 10 mila euro mensili, per guadagnare. Se si considera un guadagno invece, di soli 8 mila euro, bisognerebbe calcolare 4 mila euro di spese di carburante e poi i pagamenti dei dipendenti. Alla fine, ne rimarrebbero di utile 2mila euro». Gabriele, racconta inoltre che il lavoro in questo settore «non è costante, piuttosto si lavora   a prestazione di servizio». «A prescindere dalle entrate, comunque ogni mese bisogna pagare i dipendenti, così come l'assicurazione e il bollo». Sulla questione del carburante, Pantaleo sottolinea l'inadeguatezza dello Stato: «Per il Governo le accise sono basse e non le vuole toccare.  Ma il ministro è carente o del mestiere?». Inoltre, l'autotrasportatore si domanda per quale motivo i pescatori, che insieme alla sua categoria dipendono dal «settore industria e mercato del Ministero dei Trasporti” non capisce per quale motivo loro verrebbero «agevolati» sul gasolio:

«Perché lo pagano di meno rispetto agli autotrasportatori? E poi, perché noi produciamo delle fatture tracciabili, a differenza dei pescherecci e degli agricoltori? Queste sono delle domande che mi pongo, ormai da diversi anni». 

Fallone spiega di come sia diventato un «lusso» guidare: «Il mese scorso ho pagato 4.200 euro di gasolio – ha spiegato - per un camion che ha fatturato circa 9.200 mila euro con Iva». Il referente ricorda che il consumo di un camion a gasolio varia dai 2.5 ai 3.2 km al litro.«I piccoli imprenditori - prosegue - molto spesso, non hanno le capacità finanziarie, per il volume di fatturato o per qualche crif, per cui non possonorsi anche mezzi nuovi, specialmente quelli a GPL liquido , che sono di fatto molto costoso”. Per Fallone servono riforme strutturali, così come crede che

«debba diminuire la dipendenza dai Paesi arabi", che a loro volta «diminuirebbero la produzione per guadagnarci di più». «Non basta la defiscalizzazione - ha continuato - di 5 o 6 euro, che per altro non tutti possono permettersi! Piuttosto bisognerebbe rendere sistematico l'adeguamento mensile, in fattura, della media dell'aumento del carburante, che a sua volta si ripercuote sui prezzi di vendita, così come bisognerebbe controllare chi specula sui rincari, perché al trasportatore, in fin dei conti, non va nulla» ha concluso il referente degli autotrasportatori.

Anche Casartigiani domani prenderà parte all'incontro a Roma, convocato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il coordinatore di Casartigiani Puglia Stefano Castronuovo, che parteciperà al vertice in qualità di delegato settore autotrasporto per la Puglia, inoltre, è allarmato per le conseguenze che, inevitabilmente, seguiranno col conflitto mondiale in corso, come l'aumento del costo delle materie prime. «Auspichiamo che durante il confronto si possa giungere a soluzioni immediate perché la situazione rischia di divenire sempre più critica per le aziende dell'autotrasporto».

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