Taranto in crisi di identità, ora sono tutti sotto esame
Sotto la lente di ingrandimento anche Ciro Danucci: decisive le prossime due gare

Cresce la preoccupazione intorno al Taranto, che nelle ultime uscite ha mostrato tutte le fragilità della rosa. Difesa incerta, attacco sterile e pochi under affidabili: limiti già evidenti in estate, ma finora mascherati dai risultati positivi. Ora, però, i segnali di allarme sono chiari.
Le prossime due sfide di campionato con Bisceglie e Canosa rappresentano un passaggio cruciale per capire se la squadra di Ciro Danucci abbia davvero le carte in regola per puntare alla promozione diretta. Le troppe occasioni sprecate e una manovra poco incisiva hanno alimentato dubbi, al punto che anche la panchina dell’allenatore di Carosino sembra vacillare.
Danucci è chiamato a fornire risposte immediate, dimostrando di poter invertire la rotta di una squadra che finora non ha mai trasmesso l’impressione di poter dominare o cambiare l’inerzia di una gara.
Le prossime tre partite saranno dunque un autentico esame di maturità per il Taranto e il suo allenatore. La costruzione della rosa si è rivelata sbilanciata: manca un vero bomber, un attaccante capace di incidere nei momenti decisivi. Anche il reparto portieri è fonte di preoccupazione: la scelta di puntare sull’under De Simone non ha dato i frutti sperati, ma il tecnico non dispone di reali alternative. Dopo Monetti, il vuoto.
Molti imputano a Danucci la responsabilità di aver condiviso scelte rivelatesi errate, ma sarebbe ingiusto attribuirgli tutte le colpe. Se i risultati non dovessero arrivare, servirà una decisione di peso: un’eventuale sostituzione non potrà essere improvvisata né affidata a soluzioni interne. In una piazza come Taranto, almeno in Eccellenza, l’obiettivo deve restare uno solo: vincere, e farlo con autorevolezza.