Il tribunale di Taranto
Il tribunale di Taranto

Il Tribunale di Taranto, Sezione Lavoro, ha condannato il Comune di Crispiano per condotta antisindacale, accogliendo integralmente il ricorso presentato dalla FP CGIL Taranto in data 11 aprile 2025. La sentenza emessa dalla giudice monocratica Miriam Fanelli, con decreto ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, riconosce la violazione del sistema di relazioni sindacali previsto dal CCNL Funzioni Locali.

Al centro del contenzioso, la mancata comunicazione preventiva da parte dell’Amministrazione comunale alla FP CGIL in merito a due delibere: la n. 8/2025, con cui è stato approvato il PIAO 2025-2027, e la n. 25/2025, relativa alla modifica del Piano Triennale del Fabbisogno del Personale, con l’incremento dell’orario di lavoro da 18 a 24 ore per tre dipendenti part-time.

Secondo quanto stabilito dal Tribunale, l’Ente civico si è sottratto agli obblighi di informazione previsti dall’articolo 4, comma 5, del CCNL di riferimento, omettendo ogni forma di comunicazione preventiva alle organizzazioni sindacali. Il giudice ha ritenuto che tale comportamento abbia impedito ai sindacati l’accesso agli elementi conoscitivi necessari a esprimere osservazioni e attivare il confronto previsto dal contratto collettivo.

La FP CGIL di Taranto, rappresentata in giudizio dall’avvocato Luca Bosco, ha evidenziato come i ripetuti tentativi di dialogo siano rimasti senza riscontro da parte dell’Amministrazione, determinando la necessità di ricorrere alla tutela giurisdizionale.

Il Tribunale ha quindi dichiarato l’antisindacalità della condotta del Comune di Crispiano ordinando la cessazione dei comportamenti illegittimi e la rimozione degli effetti, imponendo all’Amministrazione di adempiere agli obblighi informativi previsti dalla normativa contrattuale entro 30 giorni dalla comunicazione del decreto.

Mimmo Sardelli, Francesco Achille e Grazia Albano, dirigenti della FP CGIL Taranto, hanno espresso soddisfazione per il riconoscimento ottenuto in sede giudiziaria, pur sottolineando il rammarico per l’atteggiamento rigido assunto da alcuni esponenti dell’Amministrazione, che ha impedito soluzioni conciliative.

“Si trattava di decisioni rilevanti per la vita lavorativa di dipendenti part-time, che meritavano un confronto serio e trasparente – hanno dichiarato i dirigenti sindacali -. La trasparenza non va solo proclamata, ma praticata. Ci auguriamo che da questa vicenda possa nascere una nuova stagione nelle relazioni sindacali con l’Ente”.

La FP CGIL ribadisce, in conclusione, il proprio impegno nella tutela dei diritti dei lavoratori e del bene comune, auspicando un futuro all’insegna del dialogo e del rispetto delle regole.