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Una veduta aerea dello stabilimento dell'Ilva di Taranto, 2 ottobre 2013. ANSA/UFFICIO STAMPA QUESTURA DI TARANTO ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Approvato emendamento M5S: Taranto riavrà soldi per bonifiche e 1500 lavoratori ex Ilva saranno reimpiegati

Pubblicato il 17 Febbraio, 2022

Approvato l’emendamento del Movimento 5 Stelle soppressivo dell’art 21 del DL Milleproroghe. Durante la discussione del Decreto Legge, è stato abrogato l’articolo 21 che, come ormai noto, prevedeva la destinazione di 575 mln di euro dalle attività di bonifica dei siti inquinati della città di Taranto ai futuri impianti di decarbonizzazione, sul cui processo e gestione il Movimento 5 Stelle ha sempre nutrito forti perplessità, a causa dei inesistenti piani di Acciaierie Italia ( società di Arcelor Mittal con la partecipazione dello Stato al 49% con Invitalia) in quanto mai se ne sono conosciuti sostenibilità economica e contenuti dell’investimento. Il Movimento 5 Stelle a guida Giuseppe Conte, ha fin da subito considerato offensiva quella proposta normativa e già nei primi giorni del 2022, gli iscritti tarantini, capeggiati dal Sen. Mario Turco, Vicepresidente nazionale e già Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, avevano partecipato al sit-in di protesta organizzato dal sindacato USB, ribadendo con forza al tavolo in Prefettura, la ferma contrarietà ad un vero e proprio scippo alla città. E questa volta lo sarebbe stato in maniera irreversibile, considerato l’alto prezzo che i tarantini continuano inesorabilmente a pagare, in termini di vite umane. La riconversione infatti, ricorda il Movimento 5 Stelle, deve necessariamente passare dall’opera di bonifica, che consentirebbe di reimpiegare circa 1500 lavoratori di Ilva in AS, non dimenticando, inoltre, che la destinazione delle risorse in questione è stata riconosciuta dalla Commissione Europea come “risarcimento” per gli enormi e spropositati danni subiti dal capoluogo ionico, in particolare dai centri cittadini a ridosso dello stabilimento siderurgico. Occorre necessariamente attuare il processo di riconversione socio-economica, già iniziato col “Cantiere Taranto” del Governo Conte II, attualmente fermo, tenuto conto che qualsiasi iter finalizzato a questo, dovrà prevedere, imprescindibilmente, l’introduzione della VIIAS ( Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario)!… Non si piò indugiare e continuare a chiedere ulteriori sacrifici, è giunta l’ora di fornire risposte concrete e restituire a Taranto la sua dignità, partendo dai diritti fondamentali, sanciti costituzionalmente, compreso il “diritto all’ambiente salubre” ( istituito recentemente a livello costituzionale e fortemente voluto dal M5S), che le sono stati negati in passato, in barba ad ogni riferimento normativo che tutela la salute dei cittadini. Oggi, Il M5S può dire a voce alta di aver mantenuto fede alle promesse fatte. Finalmente, la città si appropria di una nuova consapevolezza, quella che le consente di rialzare la testa e battere i pugni, affinché l’orizzonte di un’alternativa concreta di sviluppo economico, non sia poi così lontano. Taranto è pronta a non sacrificare più la sua storia ed il M5S proseguirà in questa direzione. (M5S Taranto)

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