Acciaierie d’Italia: Stop appalto, UIL Taranto ‘Sfregio a città e lavoratori’

CRONACA
14.11.2022 18:32

Si è concluso il tavolo di confronto tra le organizzazioni sindacali confederali e di categoria tenutosi presso la sala Resta della Cittadella delle imprese. Incontro di oggi (lunedì 14 novembre, ndr) già programmato dalle Parti sociali qualche settimane fa ma ritenuto assolutamente necessario alla luce delle decisioni di Acciaierie d’Italia di mettere “alla porta” numerose aziende dell’indotto. Da tavolo di confronto si è passati, dunque, a tavolo di crisi.

“Una precondizione necessaria per ristabilire la normalità – ha detto il Coordinatore generale UIL di Taranto Pietro Pallini - è che Acciaierie d’Italia ritiri quell’atto scellerato che colpisce l’indotto. Decisione che se confermata metterebbe a dura prova quelle famiglie che già sono in affanno a causa dei mancati pagamenti delle commesse all’appalto. Nondimeno l'attacco ad un sistema, quello della sicurezza, interno ed esterno allo stabilimento. Oggi registriamo un dato positivo: la presenza dei parlamentari, a cui si spera si sia riusciti a trasmettere la gravità del momento. Non possiamo più tollerare questi comportamenti da parte di una azienda a partecipazione statale. Comportamenti che sono perfetti sfregi non solo contro i lavoratori ma verso tutta la comunità ionica. Aspettiamo che il Governo ci convochi immediatamente per capire cosa vuole fare di questa azienda, anche spiegandoci come e cosa soprattutto fare della siderurgia a Taranto”.

ANDREA TOMA

“Oggi abbiamo chiesto la riattivazione dell’accordo del 2018 fatto con il Governo – ha spiegato il Segretario generale UIL Puglia con delega all’industria Andrea Tomaperché le contraddizioni che si stanno consumando all’interno dell’ex Ilva di Taranto sono frutto di sofisti: gente che non ha avuto un minimo di tendenza all’argomento lavoro cercando di demonizzare la fabbrica al fine di ottenere un facile consenso. La strada del consenso alla fine si accorcia facendo venire fuori la responsabilità mancata. L’azione dell’amministratore delegato Lucia Morselli è indecifrabile per noi. Per i contratti non confederali non esiste la cassaintegrazione, per questi lavoratori si avvicina il reddito zero ovvero la disoccupazione. Questo per la UIL è inaccettabile. Abbiamo bisogno di un tavolo di rilancio della siderurgia”. (Comunicato stampa)

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