Taranto: ‘Attività produttive in grave crisi, segno di una città che muore nell’indifferenza’

Grido di allarme di Confartigianato: ‘Sofferenza inascoltata per anni’

CRONACA
12.03.2022 11:39

Sono oltre ventanni che la città vede abbassare definitivamente saracinesche di negozi e botteghe, spesso storiche, nella totale indifferenza generale. Il grido di allarme e la sofferenza di artigiani e commercianti della città di Taranto non  inizia certo oggi, ma è un’inascoltata agonia di molti anni.

La realtà è davanti agli occhi di ognuno - afferma Domenico D’Amico, Presidente di Confartigianato Taranto -. Nel borgo la percezione della gravità a cui si è giunti è evidente, impensabile ma vero, con gran parte delle vie consegnate al degrado e/o al commercio extracomunitario. Il cosiddetto “salotto buono della città” ha oggi dimensioni molto ristrette. Non occorre elencare le vie abbandonate a loro stesse, la crisi delle serrande chiuse ha colpito anche le più rinomate vie commerciali.

Questo è il segno, l’ennesimo, di una città che commercialmente è asfittica, in crisi, allo stato dei fatti con pochissime prospettive di ripresa. Tutta colpa della crisi della grande industria? Dell’e-commerce? Il declino parte da lontano, ma attenzione al convincimento che la responsabilità sia solo della crisi generalizzata in tutta la nazione. Chi è abituato a guardare anche fuori dalla nostra realtà si potrà rendere conto che non ovunque è proprio come da noi: a Bari, Lecce, Brindisi, addirittura Matera,  la crisi c’è ma è arrivata anche la ripresa, il rilancio, l’inversione di tendenza. Evidentemente quelle comunità si sono date da fare, hanno progettato e realizzato. CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO

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