Taranto: Zelatore, "Chi non crede nella Lega Pro, vada via!"

- Presidente Zelatore, Campilongo ha asserito che il Taranto, in questo momento, non è da Lega Pro: lei come legge queste dichiarazioni?
"Dico subito che non mi sono piaciute. Voglio sperare siano state dettate dalla delusione a caldo. Abbiamo scelto Campilongo perchè era il meglio che il mercato offrisse e abbiamo costruito una squadra affidandoci alla sua esperienza e con non pochi sacrifici economici, quindi sia il tecnico che la squadra hanno il dovere di credere nella Lega Pro, proprio come ci crediamo noi. E chi non se la sente, può andare via...".
- Il tecnico è in discussione?
"Per quanto ci riguarda no, ma ha l'obbligo di ripartire dalla certezze. Ripeto, due mesi fa lo abbiamo ingaggiato perchè credevamo, e crediamo tutt'ora, fosse la persona giusta per la Lega Pro.Il ds Montervino ha seguito alla lettera i suoi dettami, rinforzando la squadra in base alle sue indicazioni, non mi sta bene che ora dica che non siamo in grado di puntare alla Lega Pro".
- Se le cose non dovessero andare per il verso giusto nelle prossime due gare, Bisceglie e Francavilla, cosa succederà?
"Non voglio nemmeno pensarci. Per rispetto nei confronti della città, della tifoseria e della società, che ci ha messo cuore, entusiasmo, passione e soldi, mi aspetto sei punti. Poi, se le cose non dovessero andare per il verso giusto, credo che una persona intelligente come Campilongo debba trarre le proprie conclusioni...".
- Nel frattempo, Ibojo è si allena parte.
"La maglia va onorata e sudata, chi non è in grado deve pagarne le conseguenze. Adesso si allena a parte sperando che trovi la forma migliore...".
- Cosa intende quando sostiene che "bisogna ripartire dalla certezze"?
"Questa squadra è stata costruita con tanti elementi di valore, in grado di interscambiarsi tra loro. Tocca all'allenatore, in base alla sua esperienza, capire chi è in grado di scendere in campo o meno. Noi gli abbiamo fornito il materiale umano, sta a lui maneggiarlo a dovere".
- In tanti stanno criticando l'operato del diesse Montervino, lei che risponde?
"A Montervino non possiamo imputare nulla: ha ammesso i suoi errori ed è corso ai ripari. Voglio ricordare che quando è arrivato Campilongo, questa squadra aveva solo due punti di svantaggio dalla vetta. Ha lavorato senza sosta per tutto il mese di dicembre, Natale e Capodanno compresi, per allestire una squadra in grado di puntare al primato, tant'è vero che solo una settimana fa sono arrivati tre nuovi under...".
- In conclusione, che risposta si aspetta dalla squadra?
"Il concetto deve essere chiaro: chi non crede nella Lega Pro deve alzare la mano e farsi da parte. Non tratteniamo nessuno, ma al tempo stesso pretendiamo che chi ha sposato il nostro progetto si impegni come ci siamo impegnati noi. Non vogliamo più assistere a prestazioni indegne come quelle di Fondi: per oltre un'ora di gioco, in campo non ho visto la voglia e la grinta che si addice a una squadra che lotta per la promozione. Pertanto, e lo ribadisco, chi non ci crede deve andare via...".