Andamento nazionale da record: nel 2024 un totale di 650 milioni di euro per violazioni al codice
Gli incassi dei Comuni pugliesi e lucani dalle multe stradali continuano a crescere sensibilmente, seguendo l’andamento nazionale che ha visto nel 2024 un totale di 650 milioni di euro incassati per violazioni al codice della strada, con un aumento dell’11,3% rispetto all’anno precedente.
A fornire i dati è il Codacons, che ha analizzato i rendiconti ufficiali pubblicati dagli enti locali entro il 31 maggio, mettendo in evidenza come anche in Puglia e Basilicata alcuni Comuni abbiano registrato entrate considerevoli, in larga parte grazie agli autovelox, divenuti ormai protagonisti della vigilanza stradale e spesso oggetto di polemiche.
Tra i dati regionali spiccano i numeri registrati nel Salento, dove gli autovelox rappresentano un vero incubo per automobilisti locali e turisti, soprattutto nel periodo estivo. Nel 2024 il Comune di Galatina (Lecce) ha incassato 5.874.926 euro, mentre a Cavallino (Lecce) i proventi da sanzioni ammontano a 1.010.778 euro. Sempre nel Leccese, Trepuzzi ha registrato entrate per 1.258.279 euro grazie alle infrazioni rilevate dagli apparecchi.
Meno rilevanti, ma comunque significativi, i dati per molti piccoli Comuni della provincia di Lecce e delle altre province pugliesi, dove i dispositivi di rilevamento velocità posizionati lungo strade provinciali e statali sono diventati strumenti essenziali per le casse municipali.
Per quanto riguarda la Basilicata, anche se i numeri non raggiungono quelli pugliesi, i proventi da multe stradali rappresentano una voce in costante crescita nei bilanci comunali, con diversi Comuni lucani che ricorrono sempre più frequentemente all’utilizzo di autovelox lungo le principali arterie extraurbane.
Nel complesso, secondo il Codacons, le principali venti città italiane hanno visto crescere gli incassi complessivi da 583,8 milioni di euro del 2023 a 649,9 milioni nel 2024, con incrementi percentuali che in alcuni casi, come a Campobasso, hanno toccato il +174%.
Un capitolo a parte riguarda i proventi generati esclusivamente dagli autovelox: a livello nazionale nel 2024 le venti principali città italiane hanno incassato 62,1 milioni di euro da questi dispositivi. Qui emergono realtà ben note anche in Puglia, dove alcuni Comuni salentini superano ampiamente gli incassi di molte città metropolitane.
Ma proprio sugli autovelox si concentra ora l’attenzione di Assoutenti, che segnala come dal prossimo 12 giugno entreranno definitivamente in vigore le nuove regole varate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), con l’obbligo di omologazione per tutti i dispositivi.
Senza un’apposita certificazione di omologazione, i Comuni dovranno disattivare gli apparecchi, pena una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti, forti anche di una recente sentenza della Corte di Cassazione, che ha stabilito la nullità delle sanzioni elevate con dispositivi non omologati.
Inoltre, le nuove disposizioni imporranno ai Comuni pugliesi e lucani di rispettare distanze minime tra le postazioni, di non posizionare gli autovelox in modo indiscriminato lungo le arterie stradali e di ottenere il preventivo parere favorevole dei Prefetti per l’installazione dei nuovi dispositivi.
Una stretta normativa che rischia di incidere non solo sull’attività sanzionatoria e sulla sicurezza stradale, ma anche sulle entrate future degli enti locali, che negli ultimi anni hanno visto negli autovelox una fonte importante di finanziamento.
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