Si è ufficialmente costituito sabato 14 giugno, a Roma, il Partito nazionale Socialismo XXI, nuova formazione politica che si propone di dare voce a un socialismo autonomo e unitario, ancorato ai principi fondamentali della Costituzione italiana, di ispirazione democratica, riformista ed ecologista.

La nascita del partito segna la prosecuzione, in una nuova veste organizzativa, di un percorso politico avviato nel febbraio 2019 a Rimini. L’obiettivo dichiarato è quello di proporre una visione progressista per il Paese, fondata sul lavoro, la cultura, la ricerca, l’istruzione, la transizione ecologica, la tutela ambientale, la sicurezza dei cittadini, l’integrazione migratoria e il rafforzamento dei servizi sanitari e assistenziali.

Socialismo XXI si presenta come forza politica che sostiene politiche di pace e cooperazione, auspicando una maggiore valorizzazione dello stato sociale nelle dinamiche europee, in contrapposizione sia alle derive sovraniste che alle spinte liberiste.

Tra i punti centrali del programma vi è la difesa del metodo democratico, la richiesta di un sistema elettorale proporzionale e la promozione delle autonomie regionali, purché non compromettano l’unità nazionale.

Durante l’assemblea costitutiva, che ha visto la partecipazione dei Coordinatori regionali e dei rappresentanti dei Circoli locali, sono stati eletti con voto unanime Luigi Ferro come Segretario del partito e Aldo Potenza come Presidente del Consiglio nazionale.

L’assemblea ha anche designato i componenti del Consiglio Nazionale, anch’essi eletti all’unanimità:

  • Raffaella Basile
  • Irene Cavallo
  • Luigi D’Oronzo
  • Natalina Gambillara
  • Remo Marini
  • Salvatore Mattia
  • Danilo Semeraro

Alla Direzione Nazionale sono stati invece chiamati:

  • Irene Cavallo
  • Salvatore Mattia
  • Danilo Semeraro

I Coordinatori Regionali assumeranno d’ora in avanti il ruolo di Segretari Regionali, confermando un’impostazione fortemente territoriale e partecipativa dell’organizzazione interna del partito.

Con Socialismo XXI, si apre una nuova fase nel panorama politico italiano, che guarda alla tradizione riformista e socialista con l’ambizione di rinnovarne il linguaggio e l’azione.