Con Achille Lauro il secondo Quadro Sonoro del MArTA

Si chiama “La Grande Madre” l’opera nata dalla residenza artistica di Achille Lauro al MArTa e registrata con l’orchestra della Magna Grecia, in formazione con 30 professori, e diretta dal Maestro Piero Romano, ideatore – tra l’altro – del progetto dei Quadri Sonori.

L’ispirazione è giunta dall’incontro con “Le Veneri di Parabita” statuine femminili, che celebrano il culto della fertilità e risalenti al Paleolitico Superiore a 20.000 anni fa circa.

«Si tratta della rappresentazione di donne caratterizzate da una particolare enfasi degli attributi femminili – ha raccontato Eva Degli Innocenti, direttrice del MArTA – e potrebbero aver svolto, a seconda dei contesti di rinvenimento e utilizzo, ruoli diversificati. Se l’aspetto simbolico o rituale connesso alla loro iconografia resta enigmatico, l’idea però che siano da mettere in relazione a un culto della fertilità appare quella più probabile e maggiormente condivisa dagli studiosi».

Ed è il tema che ha colpito particolarmente Achille Lauro, che da queste considerazioni è partito per celebrare ritmo e ciclo della vita. Quattro sono i momenti artistici in cui si può considerare l’opera di cui Lauro si è occupato della musica e della Direzione Creativa, Piero Romano della Direzione Artistico musicale, Valter Silviotti dell’Orchestrazione e U.T. Gandhi delle percussioni. Quattro, dunque, i ritmi musicali corrispondenti alle fasi della vita come nella visione di Achille Lauro.

«Siamo partiti da un tema principale – ha raccontato Achille Lauro – che si evolve per tutto il brano della durata di 15 minuti. C’è l’evoluzione della vita in 4 blocchi: l’inizio – ovvero la nascita. E per i primi 3, 4 minuti si ha la sensazione che la musica diventi l’abbraccio materno associato a un tema dolce. Poi la musica cambia, si evolve come cambia la vita. E l’idea è legata all’incontro che al Museo si fa con una figura emblematica del MArTa l’Atleta di Taranto, simbolo del superamento delle sfide. In questo secondo blocco, quindi, la musica diventa avvincente e dalla dolcezza della melodia si passa a un ritmo più incalzante. Poi c’è la terza fase che, seguendo il tema della. Maturità della vita che dalla sua poesia riserva momenti complessi, si trasforma in una musica che abbraccia un feeling più cupo per, poi, concludersi con il ritorno all’origine, alla vita che torna, alla rinascita, con il tema musicale dell’inizio che si ripete in una sorta di catarsi».

«Quella con Lauro è una collaborazione nata nel periodo del Covid, che si è evoluta nel tempo e che la scorsa estate è diventata un tour nazionale in cui l’orchestra ha accompagnato la band. Grazie a questa collaborazione l’Orchestra ne esce con un grande bagaglio di esperienza nuova. Oggi, però, si consolida un rapporto nato con Taranto, lasciando una traccia che resterà per sempre patrimonio della Città, del Museo, ma mi sia consentito, quest’opera legata al Museo nazionale di Taranto è patrimonio dell’umanità – ha detto Piero Romano».

Con la registrazione di questo Quadro Sonoro a firma di Achille Lauro – che è il quarto in ordine di tempo dopo quelli realizzati con Remo Anzovino, per la Concattedrale Gran Madre di Dio, John Rutter, per la Cattedrale di San Cataldo, e Dario Marianelli per il MArTA – si arricchisce sempre più il progetto di tour musicale virtuale che l’Orchestra della Magna Grecia, con il supporto del Comune di Taranto, della Regione Puglia, dell’Arcidiocesi e del MArTa sta costruendo in vista dei giochi del Mediterraneo.

«Attraverso la musica e grazie a queste autorevoli collaborazioni Taranto si arricchisce di un patrimonio immateriale di grandissimo valore. I Quadri Sonori – ha concluso l’assessore alla Cultura Fabiano Marti – ci proiettano immediatamente verso un futuro fatto di marketing innovativo al servizio della comunità con l’auspicio di rendere la Città sempre più attrattiva per target sempre più variegati»

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