Taranto, caso anziani ‘sfrattati’: ‘Si smetta di speculare sulla vicenda’

CRONACA
20.03.2024 02:01

Riguardo al caso degli anziani "sfrattati", divenuto oggetto di articoli di stampa e risultato capace di suscitare notevole clamore sui social, è necessario ristabilire una corretta informazione non per solo amore di verità e a difesa dell’operato dei funzionari dei Servizi Sociali del Comune di Taranto, ma anche per non continuare ad ingenerare inutili quanto pretestuose strumentalizzazioni politiche.

Purtroppo, la situazione si protrae da oltre un anno, precisamente dalla fine del 2022, quando, terminato il progetto di alloggio sociale, la società concessionaria lasciava la struttura che ospita i pensionati. Di conseguenza, venuta meno la condizione che consentiva a questi ultimi di continuare ad usufruire dell’abitazione, ogni ulteriore permanenza nella stessa non sarebbe stata possibile per l’assenza di un titolo tale da poterla permettere.

Siccome l’Amministrazione Melucci ha sempre rivolto la massima attenzione a coloro che hanno necessità di maggiori tutele, i Servizi sociali del Comune di Taranto si sono tempestivamente adoperati per trovare nuove soluzioni abitative per quegli ospiti. Ma, con grande sorpresa, si è appreso che tutte le proposte formulate venivano, ingiustificatamente, rifiutate dai beneficiari. E non solo. I pensionati, che ormai stavano soggiornando abusivamente nell’immobile, ritenevano di impugnare il provvedimento di sgombero che, come atto dovuto, veniva, nel frattempo, adottato dalla Direzione comunale del patrimonio. Ad ogni modo, il ricorso presentato dagli anziani veniva rigettato dal Tar Puglia con un provvedimento che non mancava di stigmatizzare l'immotivato rifiuto che gli stessi ricorrenti avevano manifestato rispetto alle diverse, molteplici e idonee soluzioni abitative individuate dai Servizi Sociali comunali. Quanto stabilito dall’Autorità giudiziaria non ha però indotto gli occupanti dell’alloggio a modificare il proprio atteggiamento. Anzi, non mancavano di interporre appello innanzi al Consiglio di Stato,  che al momento non si è ancora pronunciato.

In attesa che la questione venga risolta giudizialmente, i Servizi sociali stanno tuttora continuando ad adoperarsi, concretamente e idoneamente, per il trasferimento dei pensionati in un’altra realtà abitativa nell’interesse della loro sicurezza. Difatti, la sopravvenuta non agibilità della struttura per importanti cedimenti strutturali (come accertato dai Vigili del Fuoco), impone il rilascio dell'immobile anche da parte del compossessore "Croce Rossa Italiana". Di conseguenza, si può agevolmente intuire che lo sgombero assume esigenze di tutela e/o salvaguardia della pubblica e privata incolumità. Tanto è vero che un’altra Autorità giudiziaria non ha mancato di disporre ed eseguire, prontamente, il trasferimento coattivo in altra sede abitativa, di un altro occupante la stessa struttura.

Va poi fatta un’ulteriore precisazione e cioè che è completamente destituita di fondamento la notizia secondo cui vi sarebbe stata l’interruzione delle somministrazioni di energia elettrica e acqua, le cui utenze risultano, peraltro, intestate e pagate da "Croce Rossa Italiana". Così come è vero che gli occupanti dell’alloggio, in quanto pure percettori di trattamenti pensionistici, non hanno, mai, nemmeno inteso compartecipare alla spesa sostenuta dall’Amministrazione Comunale. In particolare, gli ultimi trasferimenti rifiutati riguardano collocazioni in "RSA", in abitazioni locate con contributo abitativo comunale, in "cohousing", ovvero presso un centro resosi disponibile. Tutte queste soluzioni sono state, ostinatamente, pervicacemente ed immotivatamente rifiutate dagli anziani, che intendono continuare a dimorare in appartamenti pericolanti.  Non essendo possibile ignorare i comportamenti "contra legem" integrati da coloro che si dicono “vessati”, nei prossimi giorni continuerà l’azione dei Servizi Sociali del Comune di Taranto.

Esposta la fedele ricostruzione della vicenda, resta l’amarezza per come, sfruttando la condizione di persone fragili, si sia sviluppata un’azione demagogica di squallido sciacallaggio politico.

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