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Patrizia D’Arcangelo

8 Marzo, UIL Taranto: “Parità di genere ancora un miraggio”

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D’Arcangelo (UIL PO): “Non vogliamo solo celebrazioni, ma diritti concreti”

La parità di genere in Italia è ancora lontana. Secondo la UIL Pari Opportunità di Taranto, il divario salariale e le difficoltà di conciliazione tra lavoro e maternità continuano a penalizzare le donne, soprattutto nel Mezzogiorno. “Non possiamo permettere che l’8 marzo si riduca a una celebrazione priva di significato – afferma Patrizia D’Arcangelo, coordinatrice della UIL PO di Taranto –. Oggi non chiediamo fiori, ma diritti concreti, salari equi e condizioni di lavoro dignitose”.

I dati parlano chiaro: il tasso di occupazione femminile resta il più basso d’Europa e il gender pay gap sfiora il 30%. Le pensioni delle donne sono quasi la metà di quelle degli uomini e il lavoro precario colpisce in modo sproporzionato il genere femminile. “L’idea che il tempo risolva le disuguaglianze è un’illusione – sottolinea D’Arcangelo –. Servono misure concrete per garantire stipendi equi, tutele per le lavoratrici madri e maggiore crescita professionale”.

La situazione è ancora più critica al Sud, dove il tasso di occupazione femminile resta molto al di sotto della media nazionale. “Le donne del Mezzogiorno – denuncia D’Arcangelo – sono doppiamente penalizzate: faticano a entrare nel mondo del lavoro e quando ci riescono sono costrette ad accettare stipendi più bassi e contratti precari. Se davvero vogliamo parlare di sviluppo, dobbiamo partire da qui”.

Sicurezza e diritti ancora negati

Nel 2024, gli infortuni sul lavoro tra le donne sono leggermente calati, ma quelli nel tragitto casa-lavoro sono aumentati del 5%. L’incidenza degli incidenti in itinere è del 28% per le donne, contro il 19% degli uomini, con una percentuale ancora più alta nei casi mortali. “Le donne si spostano di più per lavoro, spesso con mezzi pubblici inadeguati o in orari pericolosi – osserva D’Arcangelo –. Eppure la sicurezza nei trasporti e nelle città non è mai una priorità per le istituzioni”.

Un altro nodo irrisolto è quello della maternità. Nel 2023, il numero di contratti a tempo indeterminato per le donne è stato nettamente inferiore rispetto agli uomini: 3.489 contro 6.014. “Ogni anno si parla di nuove misure per la genitorialità, ma alla fine sono sempre interventi parziali – sottolinea D’Arcangelo –. Il bonus mamme previsto per il 2025, ad esempio, non ha ancora un decreto attuativo. Le famiglie non possono vivere nell’incertezza”.

“Non possiamo più aspettare”

La UIL Pari Opportunità chiede un cambio di passo immediato. “La parità di genere non è solo un diritto, ma una necessità per la crescita del Paese – conclude D’Arcangelo –. È ora che la politica si assuma la responsabilità di garantire un futuro in cui le donne non siano più costrette a lottare per ciò che dovrebbe essere scontato: un lavoro dignitoso, sicuro e retribuito equamente”.

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